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Cronaca

Banca dei tessuti di Treviso: nel 2015 ne sono stati distribuiti 6mila

Un'eccellenza di Marca. Lo scorso anno ottima anche la raccolta: con i singoli tessuti la struttura trevigiana ha superato il 50% del totale nazionale

TREVISO Con 5828 tessuti distribuiti nel 2015, la Banca dei Tessuti di Treviso si conferma tra le prime realtà del genere nel panorama internazionale. Sono stati utilizzati: 3556 tessuti osteotendinei, 150 cardiaci, 292 vascolari, 1264 liofilizzati e 566 membrane amniotiche, destinati pazienti di diverse strutture italiane ed anche estere. In Germania e Regno Unito, infatti, sono stati inviati tessuti cardiaci (6), in Repubblica Ceca e Danimarca opercoli cranici (2) oltre a più di una sessantina di tessuti osteotendinei e liofilizzati in altri paesi. Evoluta in fondazione da pochi anni - presieduta da Giuseppe Di Falco - quest’anno la Banca compie 15 anni di storia, iniziata e sviluppatasi nell’Azienda Ulss 9, oggi diretta da Francesco Benazzi. Anniversario che sarà ricordato con un congresso, con inizio alle 9.00 di venerdì 20 maggio presso la Sala Convegni dell’Ospedale Ca’ Foncello.

Su 5828 tessuti, 2178 hanno trovato una distribuzione fuori del Veneto. Ma oltre che nella distribuzione, la Banca dei Tessuti di Treviso ha confermato anche l’anno scorso il suo impegno nella raccolta: con riferimento ai singoli tessuti la struttura trevigiana ha superato il 50% del totale nazionale. Un’importante mole di attività, svolta dalle sue equipe in una cinquantina di strutture di 4 regioni (Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Marche). Ha registrato, infatti, 196 donatori multitessuto (prelievo da cadavere) su 230 potenziali (34 non idonei) e 1040 donatori viventi. Da questi ultimi è stato raccolto per il 36% teste di femore, 35% vene safene, 19% placente e 10% opercoli cranici. Sempre nel 2015, la Banca dei Tessuti trevigiana ha visto – al meeting mondiale del settore organizzato in Arizona dall’Associazione Banche dei Tessuti d’America – premiato un suo studio sulla conservazione della membrana amniotica liofilizzata come “miglior lavoro scientifico”.

“Indubbiamente la Banca dei Tessuti è una delle nostre eccellenze – sottolinea il Direttore generale Francesco Benazzi -. Lo dicono i numeri che ne fanno un esempio di livello internazionale, praticamente unico in Italia. E’ un’eccellenza della sanità trevigiana e veneta ma anche di tutta la società di questo territorio. Ha le radici della sua affermazione nello spirito di solidarietà e nella sensibilità alla donazione tipica di questa terra. Sia per i donatori viventi che per quelli multi tessuto, emergono ospedali veneti come  Treviso, Cittadella, Conegliano, Montebelluna, Castelfranco, Padova. Sicuramente è il risultato degli obbiettivi di un modello sanitario ma anche il segno di una precisa e diffusa cultura tra i cittadini di questa regione”.

“Ogni anno che passa per la nostra Banca rappresenta un nuovo traguardo – aggiunge il presidente Giuseppe Di Falco -. Un anno fa a Padova è stato portato a termine il primo intervento utilizzando una valvola cardiaca decellularizzata: è stata processata e fornita da Treviso ed ora è in corso uno studio che coinvolge altri prestigiosi centri cardiochirurgici. Confidiamo di avviare entro l’anno i lavori per la realizzazione del nuovo laboratorio che consentirà processazioni avanzate e di svolgere in casa ricerche preliminari sull’utilizzo clinico. Sta iniziando un protocollo per l’utilizzo della membrana amniotica in campo neurochirurgico ed in altri campi al di fuori di quelli affrontati fino ad ora. Siamo in continua attività ed espansione in stretta sinergia con la nostra fondatrice Ulss 9, la Regione ed in particolare il Centro Regionale Trapianti. Il bilancio è positivo e ci incoraggia a investire sempre più in nuove strategie e risorse”.

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