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Cronaca

Bastonate ad un 30enne, l'arrestato si difende: «Non sono stato io a picchiarlo»

Lo straniero, che non ha un permesso di soggiorno e non ha con sé nessun documento personale, ha negato di aver picchiato con un asse di legno il giovane trevigiano

E' un racconto confusionario, pieno di "non so" e "non mi ricordo"  quello che il nigeriano di 30 anni arrestato mercoledì a Treviso con l'accusa di rapina aggravata ai danni di un 30enne trevigiano in Via Pisa, ha reso rispondendo alle domnde del gip Bruno Casciarri nel corso dell'udienza di convalida svoltasi stamattina. Lo straniero, che non ha un permesso di soggiorno e non ha con sé nessun documento personale, ha negato di aver picchiato con un asse di legno il giovane trevigiano che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe intervenuto per difendere una ragazza aggredita a parole del nigeriano mentre quest'ultimo stava cercando di sfondare il portoncino d'ingresso di un condominio a calci.

«Non sono stato io a picchiarlo ma tre uomini che gli si sono avvicinati, io li ho visti»: ha dichiarato il nigeriano, assistitito dall'avvocato Priscilla Brunello. Ma non ha però saputo spiegare come mai, quando è stato bloccato dalla Polizia accorsa sul luogo dell'aggressione, sia stato trovato in possesso del cellulare della vittima. Non è chiaro il motivo per cui il nigeriano, che poche settimane fa era stato denunciato per aver aggredito un controllore di Trenitalia che lo aveva pizzicato mentre viaggiava senza biglietto, volesse introdursi nella palazzina di cui ha cercato di sfondare il portone a pedate. Quando una ragazza che stava rientrando a casa lo ha sorpreso mentre tentava di farsi strada dentro l'edificio lui l’ha insultata e aggredita verbalmente, costringendola a cercare riparo da un inquilino del primo piano che è poi sceso all’ingresso. E a quel punto sarebbe scoppiata la violenta discussione che avrebbe portato poi all'aggressione.

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