Pistolettate al camper dei nomadi, il "cecchino" ha le ore contate
L'attentato di venerdì scorso a Villorba in viale IV novembre. Il cerchio degli inquirenti si starebbe stringendo intorno all'uomo ritenuto l'autore dell'attacco, un altro nomade
Sarebbe stato un regolamento di conti tra appartenenti a clan nomadi rivali e non, come supposto, una azione punitiva a sfondo razzista, all'orgine del raid di giovedì notte nel campo rom di via IV Novembre a Villorba in cui è rimasti ferita la 49enne Sonia Cari, centrata da una pallottola ad una coscia. Questa le conclusioni a cui sarebbe giunta il sostituto procuratore Mara De Donà, il magistrato che sta coordinando le indagini sulla sparatoria e che ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di tentato omicidio. Il cerchio degli inquirenti si starebbe stringendo intorno all'uomo ritenuto l'autore dell'attacco, un altro nomade la cui individuazione è ormai solo una questione di ore.
Oltre al racconto della donna ferita sarebbe stato possibile ricostruire la dinamica e identificare il soggetto che ha fatto fuoco grazie alle riprese delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Ma sulle generalità del sospettato al momento vige ancora il più stretto riserbo. I tre colpi di piccolo calibro sarebbero stati sparati dall'interno di un auto contro il camper in cui la 49enne vive insieme al marito, ferendola gravemente ad una gamba.