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Cronaca

Caos nel processo telematico, avvocati in astensione per 3 giorni

Iniziativa della Camere Penali contro i disservizi della digitalizzazione. Anche a Treviso proclamato lo "sciopero" di 72 ore dei professioni del Foro

Il processo telematico non funziona. E soprattutto il portale delle Procure è nato già obsoleto e presenta continui guasti e inconvenienti tecnici che mettono a repentaglio il rispetto dei termini processuali e la tempestiva contezza delle iniziative della difesa. E' questa la ragione per cui a Treviso, come in tutti gli altri Tribunali d'Italia, per tre giorni gli avvocati delle Camere Penali mandando in scena una agitazione, sotto forma di astensione, per protestare contro "le forze politiche che sostengono l’attuale Governo". Così i professionisti forensi, che in queste settimane ha più volte denunciato le continue disfunzioni ed i malfunzionamenti dei portali e preso atto della perdurante mancanza di una iniziativa diretta del Governo che consenta di realizzare da subito il doppio regime, hanno scelto di "incrociare" la braccia.

«Non funziona nulla - spiega il presidente della Camera Penale di Treviso Federico Vianelli - e soprattutto si riscontrano tali e tanti problemi con la piattaforma Tims, che dovrebbe garantire il processo per via telematica, per cui l'unica strada è l'astensione. Innanzitutto il portale è solo quello delle Procure della Repubblica e nasce già vecchio; ma soprattutto per effetto dei continui guasti e inconvenienti tecnici,  i difensori non possono accreditarsi e ciò mette a repentaglio il rispetto dei termini processuali e i Pubblici Ministeri non hanno tempestiva contezza delle iniziative della difesa. Il deposito nel portale non è corredato da idonea certificazione comprovante l’esito positivo delle operazioni. Spesso, intervenuto il deposito della nomina, è comunque impossibile accedere al fascicolo».

«E' inaccettabile - prosegue l'avvocato Federico Vianelli - constatare che le prese di posizione dei Procuratori sono state a macchia di leopardo: in alcuni casi si è negata l’esistenza del problema, in altri si è attribuito il cattivo funzionamento del meccanismo alla incapacità tecnica degli avvocati. In alcune sedi si è giunti ad autorizzare anche le forme di deposito tradizionale, salvo paventare il concreto rischio di future declaratorie di inammissibilità. L’impossibilità di accedere anche alle modalità tradizionali di deposito e accesso ai fascicoli, in presenza di un evidente malfunzionamento dei portali, sta determinando una grave lesione dei diritti dei cittadini sottoposti a procedimento penale e delle persone offese che non vedono garantita la loro rappresentanza e la loro difesa tecnica».

«A questo si aggiunga - conclude il presidente della Camera Penale di Treviso - che il portale Tims non funziona il che rende il processo telematico, anche volendo, sostanzialmente non fruibile».

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