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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Processo Petrillo, parla una collega: «Le sue fiale buttate contenevano sempre del liquido vaccinale»

A Udine nuova udienza del procedimento a carico della ex assistente sanitaria di Spresiano, accusata di peculato, omissione d'atti d'ufficio e falsità in dichiarazioni. Sul banco dei testimoni è salita la donna, che lavorava con lei a Treviso, da cui è scaturita la prima indagine, terminata poi con una archiviazione

«Le fiale buttate contenevano sempre del liquido vaccinale, che evidentemente non veniva iniettato». Lo ha detto un collega durante la nuova udienza oggi, martedì 11 maggio, nel  processo a Emanuela Petrillo, la 36enne ex assistente sanitaria che nel periodo tra il 2009 e il 2016 non avrebbe somministrato le vaccinazioni a circa 8 mila pazienti, per lo più bambini, durante i suoi anni di servizio alla Asl di Udine, Codroipo e Treviso. La Petrillo, difesa dall'avvocato Paolo Salandin, deve rispondere a Udine di  peculato, omissione d'atti d'ufficio e falsità in dichiarazioni.

Sul banco dei testimoni è salita la donna che, nel 2017, aprì il "vaso di Pandora" che portò alla prima indagine sulla donna, presso la Procura di Treviso e poi finita in una archiviazione. «C'era sempre del liquido vaccinale nelle provette che venivano buttate dopo che le usava lei - ha detto la collega - oppure ho notato che le iniezioni non avvenivano in maniera completa, o perché Emanuela non spingeva a fondo l'ago e perché premeva solo parzialmente lo stantuffo della siringa». «Ho osservato a lungo quello che faceva - ha aggiunto - ed erano azioni ripetute. Terminata quella sessione vaccinale con un altra infermiera abbiamo guardato dentro al contenitore dei rifiuti speciali: non solo c'erano siringhe con del liquido dentro ma addirittura delle fialette contenenti il preparato per la profilassi. La mattina dopo ha subito avvisato la mia coordinatrice che ha provveduto ad avvisare le autorità sanitarie della Uls 2 (costituitasi parte civile con l'avvocato Fabio Crea) ».

Sempre oggi è stata sentita la madre di un bambino, rientrante tra i casi esaminati nel corso dell'incidente probatorio, che ha però detto che, sebbene il figlio non fosse fra i soggetti che avevano reagito al siero iniettato dalla Petrillo, avrebbe sentito il piccolo piangere al momento dell'iniezione. E' stato inoltre il turno, sempre al banco dei testimoni, di un uomo friulano che, per quanto il figlio avesse ricevuto dall'ex assistente sanitaria di Spresiano la profilassi, qualche tempo ha contratto la pertosse, malattia per la quale il bambino sarebbe dovuto essere vaccinato. La prossima udienza è stata calendarizzata il 22 giugno.

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