Rogo di Castagnole, Miglioranza viveva con il fratello in Borgo Capriolo
L'uomo, accusato di aver provocato l'incendio in cui hanno perso la vita la moglie Franca Fava, 68 anni, e l'amica di lei, Fiorella Sandre, si è avvalso della facoltà di non rispondere di fronte al giudice nell'interrogatorio di garanzia
Sergio Miglioranza, assistito dai suoi legali, Rossella Martin e Silvio Piccoli, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuta in mattinata. Il 70enne si trova da ieri, 6 marzo, rinchiuso in una cella del carcere di Santa Bona. Deve rispondere di duplice omicidio pluriaggravato e premeditato e incendio aggravato: secondo gli inquirenti è lui ad aver appiccato l'incendio che ha distrutto la sua abitazione di Castagnole di Paese e provocato la morte della moglie, Franca Fava, 68 anni, e dell'amica che era loro ospite, Fiorella Sandre, di 74 anni.
Intanto è emerso che Sergio Miglioranza era ospite, da diversi mesi, del fratello Giuseppe, residente in Borgo Capriolo, luogo ben noto alla cronaca trevigiana delle ultime settimane. A pochi passi da dove vivevano i Miglioranza, lo scorso 8 febbraio, Brako Durdevic, rom 36enne pluripregiudicato, sparò allo zio Joco che riuscì miracolosamente a salvarsi, nonostante le gravi lesioni riportate alla testa. Posteggiati sul retro del piccolo condominio ci sono ancora il furgone ed un Doblò di proprietà del 70enne, mezzi che era riuscito a salvare dal rogo del 10 giugno a Castagnole. In uno dei due mezzi vennero ritrovate le famose polizze assicurative sulla casa e sulla vita della moglie che gli avrebbero assicurato un "tesoretto" da 950mila euro.