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Cronaca

Boom dei contratti a chiamata, lavoro dipendente: uno su due è a tempo determinato

È quanto emerge dall’analisi periodica condotta dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso e presentata nella sede Cisl di Treviso

TREVISO Il mercato del lavoro in provincia di Treviso nel terzo trimestre dell’anno cresce più lentamente rispetto al trimestre precedente e allo stesso periodo del 2016. Pur in un contesto di recupero dei posti di lavoro dall’inizio della crisi - 6.370 i posti recuperati dal settembre 2016 e 24.600 quelli riconquistati dal picco negativo della crisi occupazionale del dicembre 2014 -, nei mesi da luglio a settembre 2017 l’occupazione ha frenato se paragonata allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è infatti pari a 2.175, mentre nel terzo trimestre del 2016 è stato di oltre un terzo più elevato (3.490). È quanto emerge dall’analisi periodica condotta dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso e presentata oggi nella sede Cisl di Treviso.

I SETTORI - Il saldo del comparto industriale è complessivamente negativo per 625 unità (-580 nel terzo trimestre 2016). In controtendenza il metalmeccanico con un saldo di 345 posizioni rispetto alla perdita di 335 unità dello stesso periodo del 2016. In crescita anche trasporti e magazzinaggio (185 unità), ma meno rispetto allo stesso periodo dell’anno prima (210). Leggermente positivo anche il saldo delle costruzioni (100 unità). Il settore primario (agricoltura, caccia, pesca) registra un saldo positivo (875) ma comunque dimezzato rispetto all’anno precedente. Idem per la scuola, che vanta un saldo positivo pari a 2.305 ma con 455 insegnanti in meno a inizio anno scolastico rispetto al 2016, un calo ‘tecnico’ determinato dal ritardo con cui sono state pubblicate le graduatorie dei supplenti che sono stati dunque assunti in ottobre. Flessioni marcate si sono registrate nel legno-arredo (-375 rispetto a -100 del 2016), nel TAC (-300 e -235 un anno prima) e nella chimica-plastica (-100 contro +25 del 2016); fisiologica la flessione per il turismo (-150), sebbene più forte rispetto all’anno prima (-50). In calo anche commercio al dettaglio (-160 contro -85 nel 2016) e servizi di pulizia (-110 contro -20 del 2016).

GENERI ED ETA’ - All’interno di questa crescita meno marcata, la variazione del terzo trimestre ha interessato principalmente le donne (saldo di 1.555 unità contro le 2.315 del 2016), mentre per gli uomini il saldo risulta 620: quasi metà rispetto al 2016. La fascia 30-54 anni registra un saldo positivo (1.695) ma inferiore a quello del 2016 82.235). Il saldo dei giovani under 30 è positivo per 1.090 unità, ma anch’esso inferiore alle 1.825 unità dell’anno prima. Negativo l’apporto dei lavoratori con più di 54 anni (-605).

I CONTRATTI - Fra i lavoratori dipendenti, uno su due è a tempo determinato. Questo tipo di contratto ha infatti sostenuto il saldo positivo del trimestre con 3.240 posizioni aggiuntive, ma il valore è più basso rispetto ai 3.860 registrati nel 2016. Il saldo delle posizioni a tempo indeterminato del terzo trimestre è positivo, ma con numeri insufficienti, passando da -215 del 2016 a 250 del 2017. Crescono leggermente gli apprendisti in raffronto al 2016 (180 nel 2017 e 135 nel 2016). In discesa i lavori in somministrazione con un saldo nettamente negativo in confronto al 2016: -1.490 contro -290 del 2016. Con riguardo alle altre forme contrattuali, prosegue il forte incremento delle assunzioni con contratto a chiamata (1950 nel 2017 rispetto ai 600 del 2016, con un incremento del +225%), che ha determinato il passaggio da un saldo negativo nel 2016 (-80) a uno positivo per quest’anno (230).

L’ANALISI - “La ripresa - commenta il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso Cinzia Bonan - prosegue ma un po’ più lentamente in questo trimestre, complice la stagionalità dei contratti, ma non solo. Va monitorato l’aumento del lavoro a chiamata, letteralmente esploso nel terzo trimestre, contemporaneamente al rallentamento dell’occupazione a tempo determinato e in somministrazione in tutti i comparti. Non vorrei che fossimo di fronte a un ulteriore fenomeno di precarizzazione del lavoro giovanile: fatto salvo il saldo positivo, i posti a tempo determinato persi rispetto all’anno scorso li ritroviamo nei contratti a chiamata”. “C’è una forte dinamicità nel mercato del lavoro trevigiano - sottolinea Gianni Pasian, Segretario Cisl Belluno Treviso -, c’è una ripresa che però conduce a una precarietà sempre più diffusa. Uno dei punti cruciali da analizzare è quello della formazione, che dev’essere adeguata alle professionalità richieste in questo momento dalle aziende, e mi riferisco sia alla formazione continua che ai percorsi dedicati ai giovani”.

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