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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Era stato condannato per rapina, torna in carcere per spaccio

Erjon Lukaj, 26enne albanese, ha ricevuto 3 anni in abbreviato. Era uno dei componenti della banda che tra il settembre del 2017 e il marzo del 2018 si rese protagoniste di rapine a Silea, Susegana, Frescada e Treviso

Le intercettazioni che hanno permesso di sgominare la banda che tra il settembre del 2017 e il marzo del 2018 mise a segno otto rapine tra Silea, Susegana, Frescada e Treviso (alla farmacia Internazionale di Silea, agli uffici postali di Roncade e Frescada, ala sala Slot Mirage di Susegana, alla sala giochi Admiral di Treviso, al pub Old Wild West di Silea e infine alla Sala Bingo e il supermercato Conad di via Terraglio a Treviso) hanno messo gli inquirenti in condizione di stroncare anche un traffico di marijuna ed eroina. Per quei fatti oggi, mercoledì 17 febbraio, il 26enne albanese Erjon Lukaj ha ricevuto un condanna a 3 anni di reclusione, inflittagli dal gup Angelo Mascolo.

Per le rapine Lukaj era stato condannato, sempre in abbreviato, a 3 anni e 8 mesi nel giugno del 2019 insieme ai senegalesi 42enne Mahafouz Fall (6 anni, 8 mesi e 20 giorni) il suo connazionale 46enne Aliou Diop (6 anni e 4 mesi). Assolto invece con formula dubitativa il 24enne di Carbonera Nicola Malvasio mentre è stata stralciata la posizione del 30enne Lorenzo Cattarin di Breda di Piave che è stato indagato anche per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Il sesto componente della banda, il 22enne kossovaro Blendion Gallapeni ha invece scelto di non chiedere il rito alternativo ed è stato rinviato a giudizio con l'accusa di rapina aggravata.

L'albanese 26enne, difeso dall'avvocato Fabio Crea,  era stato beccato con svariati chili di marijuana ma le intercettazioni telefoniche rivelarono che il suo mercato era fatto soprattutto di cocaina, di cui Lukaj andava a rifornirsi in Slovenia per poi recitare il ruolo di grosso fornitore per lo spaccio nella Marca. L'uomo, che aveva scontato gran parte della pena agli arresti presso il suo domicilio, è stato nel frattempo nuovamente arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari perché trovato ancora una volta in possesso di "polvere bianca". A metterlo nei guai era stata l'aggressione nei confronti di un ventenne. A seguito di quell'episodio gli inquirenti avevano fatto irruzione in casa di Lukaj, recuperando  tra l'altro tre etti di cocaina.
   

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