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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Superbonus edilizio, coinvolti anche alcuni consorzi trevigiani

I lavori per ristrutturazioni "green", che prevedono la cessione del credito, non sarebbero in realtà mai partiti. Ieri, venerdì 26 novembre, è stato arrestato il presidente della napoletana Sgai, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa

Ci sono anche consorzi con sede nel trevigiano coinvolti nell' affaire dei lavori per ristrutturazioni "green" i cui lavori, una volta firmati i contratti, non sono in realtà mai partiti. A dirlo è l'avvocato trevigiana Maria Bruschi, che nelle ultime settimane ha raccolto le segnalazioni di decine e decine di clienti sparsi un po' per tutta la provincia. Ora i "gabbati" dell'ecobonus sono pronti  però a passare dalle diffide alle denunce.

Il bubbone è scoppiato ieri, venerdì 26 novembre, con l'arresto di Roberto Galloro, 48enne presidente ischitano del consorzio napoletano Sgai, finito in manette insieme ad altre 22 persone con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa.m L'operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Aosta e che è andata oltre confine, con risvolti anche in Germania e Francia, ha portato al sequestro di 41 milioni di euro.

«Non sappiamo - ha spiegato l'avvocato Bruschi - se in effetti la cessione del credito sia già avvenuta, dovremo verificare i cassetti fiscali dei clienti per verificare  l'apertura della pratica con la delega per la presentazione telematica all'Agenzia delle Entrate. Ma, trattandosi di operazioni a "costo zero" per i firmatari dei contratti, il sospetto è più che legittimo altrimenti non ci sarebbe alcun guadagno per chi avrebbe solo "finto" di effettuare i lavori».

«Lo schema contrattuale è quello proposto da altre realtà consortili - dice il legale -  il committente affida gli appalti dei lavori in esclusiva al consorzio, e in cambio ottiene la cessione del credito d'imposta. Ma chi si è rivolto a me ha firmato chi da un anno, chi da 8 mesi, e non ha visto ancora nulla. Peraltro i contratti sono completamente privi di uno schema progettuale e sono molto sbilanciati in favore delle imprese, prevedendo penali altissime per il cliente che si tira indietro ma nulla nel caso in cui i lavori non vengano portati a termine».

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