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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La denuncia per truffa viene "persa", reato finisce in prescrizione

Disavventura per un 60enne di Treviso: nel 2016 aveva denunciato un venditore d'auto che si era impossessato della sua auto data in conto vendita. La querela, perduta e trasmessa solo sei anni dopo ai magistrati, non è più valida

Sei anni è il tempo impiegato dalle lagnanze legali di un uomo di 60 anni, oggi residente all'estero ma originario della provincia di Treviso, per fare il tragitto che separa  la sede della Guardia di Finanza di una località del veneziano e la procura lagunare, che poi avrebbe dovuto trasmetterle ai magistrati di Treviso per competenza territoriale. Nel frattempo però la denuncia e il relativo reato - truffa aggravata - sono andati prescritti.

Protagonista suo malgrado di questa storia assurda, raccontata oggi dal Corriere del Veneto, è un benestante 60enne, oggi residente all'estero e originario della Marca a cui, di fronte alla sua "querela tartaruga", non è restato che allargare le braccia. «Sono senza parole, letteralmente scioccato, è una cosa a cui non posso credere» ha detto il denunciante, cui adesso resta solo l'azione in sede civile per avere giustizia. E pensare che la cosa non sarebbe neppure di poco conto: 200mila euro è infatti il "bottino" messo a segno dal presunto truffatore, un venditore d'auto che ha la propria sede nella Marca. La vicenda si svolge nel 2014 e vede il 60enne cedere in conto vendita all'altro uomo due auto, una Porsche e una Ferrari. Tra i due vi sarebbe stato un rapporto consolidato, tanto che col tempo erano diventati buoni conoscenti. Così il 60enne non ci avrebbe pensato su neppure un secondo, convinto di incassare senza problemi.

Ma passa il tempo e del denaro neppure l'ombra. Alle sollecitazioni, che avvengono sia di persona che al telefono, il venditore oppone delle scuse, legate soprattutto al valore delle due automobili che non avrebbero avuto compratori. Ma, al contempo, rassicura il truffato: «Prima o poi riesco a chiudere, dei clienti te li trovo». Il tempo però passa e i soldi non arrivano. Anzi: il 60enne, che al tempo era residente a Jesolo, scopre che non solo le auto non sono in vendita ma che il tizio a cui le ha date, e che non risponde più alle chiamate né si fa trovare, le usa come sue. L'uomo riesce a mettere le mani sulla Porsche, vettura di cui non aveva dato la carta di circolazione e che viene riconsegnata, mentre per recuperare la Ferrari si vede costretto a sporgere una denuncia. Così, nel 2016, si presenta alla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle raccolgono i dati, verbalizzano e preannunciano al truffato che, essendo la sede del venditore infedele in provincia di Treviso, la competenza sarà della locale Procura. Ma il tempo passa e delle indagini non si sa più letteralmente nulla. Il legale del 60enne invia un paio di pec ai finanzieri senza però avere nessun riscontro. E' soltanto quando cambia il comandante che la denuncia viene ritrovata e spedita alla Procura. Non a quella trevigiana ma invece a quella veneziana. Che, a distanza di sei anni, archivia il fascicolo per avvenuta prescrizione.

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