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Cronaca

Dimentica il tagliando per il parcheggio dei disabili e vince la causa, il Comune presenta appello

Stefania Paoletti, 44enne residente in Piazza Pola a Treviso, si era vista restituire i quattro punti tolti dalla patente e annullare la sanzione per aver posteggiato l'auto dimenticandosi di esporre il documento. Ma Ca' Sugana ha fatto ricorso contro la sentenza emessa dal giudice di pace

Con la sentenza del giudice di pace, che aveva cancellato l'ammenda da 160 euro ma soprattutto i quattro punti che le erano stati tolti dalla patente, pensava di essere gettata tutta la storia alle spalle. E così, il 16 agosto, il suo legale, l'avvocato Fabio Capraro, aveva inviato al comune la richiesta che le venisse restituita anche la somma di 145 euro, pagata per il recupero dell'auto. La risposta l'ha lasciata a bocca aperta: non solo non le sono stati ridati i soldi ma l'amministrazione comunale di Treviso ha deciso di appellare la decisione del giudice di primo grado.

La vicenda è quella di Stefania Paoletti, 44enne residente in centro, che si era dimenticata di esporre il contrassegno riservato ai portatori di disabilità che le dava il diritto di parcheggiare sotto casa, in Piazza Pola. Il 25 febbraio del 2022 la donna, affetta da una neoplasia, aveva infatti un fortissimo male alla testa  dovuto peraltro alle medicine che prendeva: quando posteggiò la sua Mazda nel posto a lei riservato aveva come unico desiderio quello di rintrare a casa il più rapidamente possibile e prendere qualche cosa che lenisse la fastidiosa emicrania. E si scordò di esporre il tagliando.

Ma il mattino dopo, una volta scesa per riprendere la vettura, si accorse che non c’èra più. Chiamati i Vigili Urbani convinta di essere stata vittima di una furto, con sorpresa le fu detto la macchina l’aveva presa proprio la Polizia Locale e che si trovava a disposizione in deposito presso un carro attrezzi. Senza aggiungere nulla sul motivo della rimozione. Poi la sopresa: qualche giorno dopo le arrivò il verbale di contestazione per avere parcheggiato priva del permesso. «Ho subito contattato il comando - dice la Paoletti - e inviato una mail con la copia del tagliando ma mi è stato detto che non era possibile procedere in autotutela e che quindi la sanzione amministrativa veniva confermata».

Il 6 giugno scorso il giudice di pace, davanti al quale la 44enne aveva promosso la causa, le diede ragione. La "dimenticanza", furono le motivazioni della sentenza, era stata dovuta alle condizioni in cui la Paoletti si trovava in quel momento. Il comune di Treviso ha però fatto ricorso contro la sentenza. Un po' perchè ritiene giuste le proprie ragioni, un po' per non dover incorrere in un possibile procedimento davanti alla Corte dei Conti per danno erariale. Così Stefania Paoletti comparirà (la data dell'udienza deve ancora essere fissata) davanti al giudice monocratico di Treviso. E, che vinca o che perda il secondo round, dovrà anche sobbarcarsi il terzo grado davanti alla Corte di Cassazione. 
 

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