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Cronaca

La droga arriva via posta, 22enne a processo: «Sono stato pagato per riceverla»

Il giovane era al lavoro quando la proprietaria dell'appartamento in cui vive in affitto si è accorta che nella cassetta della posta c'è una busta senza mittente: aprendola spunta un kg tra anfetamine, acidi e ecstasy

Droga dentro a pacchi postali dall'estero destinati a indirizzi di insospettabili con dentro chili di stupefacente pronto per essere immesso sul mercato. Sarebbe questo il nuovo canale attraverso cui viaggia lo sballo secondo quanto emerso dalle indagini che hanno preso avvio dopo l'arresto, avvenuto qualche mese fa, di un operaio 22enne residente nel capoluogo. A mettere nei guai il giovane, che era incensurato, una scoperta casuale. Il 22enne è a lavorare quando la proprietaria dell'appartamento in cui vive in affitto si accorge che nella cassetta della posta c'è una busta senza mittente. La donna si insospettisce e, avendo le chiavi della cassetta, la prende e porta tutto al responsabile dell'agenzia immobiliare che gli aveva trovato il locatario. Quando il pacco viene aperto la sorpresa: dentro vengono trovate confezioni che risulteranno contenere diversi tipi di droga tra cui anfetamine, acidi e ecstasy. In tutto un chilo di "sballo" pronto allo smercio.

«Mi ha avvicinato un tipo -ha raccontato il 22enne- mi ha offerto 100 euro per ricevere al mio indirizzo alcune buste contenenti stupefacente. Mi sono appena trasferito e ho iniziato a vivere da solo da poco, i soldi mi facevano comodo. Sapevo che era droga ma non ne conoscevo il tipo». Il giovane, difeso dall'avvocato Alessandra Nava, è stato condannato  in abbreviato a 1 anno e e 6 mesi con la sospensione condizionale della pena. Il pubblico ministero Gabriella Cama aveva chiesto 4 anni e otto mesi di reclusione ma il gip GianLuigi Zulian ha riconosciuto le attenuanti e valutato positivamente la sua collaborazione.

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