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Cronaca

Dazi antidumping evasi su componenti per bici, multata azienda trevigiana

La merce, seppur dichiarata di origine e provenienza Usa, risultava invece etichettata in ideogrammi, facendone dedurre l’origine cinese. Scattano sanzioni per oltre 61mila euro

I funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli (ADM) in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Treviso, nel corso di un’attività di verifica su una dichiarazione doganale d’importazione di ruote di biciclette, hanno accertato un’elusione di diritti doganali a carico di una società del trevigiano, per un importo superiore a 61.000 euro. La merce, seppur dichiarata di origine e provenienza USA, risultava invece etichettata in ideogrammi, facendone dedurre l’origine cinese.

Essendo previsto per questa tipologia di merce con origine Cina, l’applicazione del dazio antidumping, gli ispettori hanno provveduto al recupero della maggiore IVA pari a circa 11.000 euro e del dazio antidumping per più di 50.000 euro, nonché all’applicazione della prevista sanzione amministrativa  (ex art. 303 c.3 lett.e) del TULD da 30.000 a 610.000 euro.

La pratica del dumping consiste nell’esportazione di beni a un prezzo inferiore a quello praticato nel paese d’origine, creando una pratica lesiva e distorsiva della concorrenza; per tale motivo vengono applicati i dazi antidumping, ossia dazi addizionali che mirano a scoraggiare l’importazione di beni a un prezzo che risulterebbe eccessivamente inferiore rispetto a quello praticato nel paese importatore. La costante attività di vigilanza e controllo operata da ADM previene l’alterazione delle dinamiche del libero mercato a tutela degli interessi nazionali e dell’Unione Europea.

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