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Cronaca

Sparatoria a Santa Bona, prende corpo l'ipotesi del colpo di rimbalzo

La possibilità è suffragata dal mancato ritrovamento del proiettile nella testa e nel cervello di Domenico Durdevic confermata dal secondo esame autoptico condotto sulla salma del 52enne

Non c'è il proiettile né nella testa né all'interno del cervello, come erroneamente fatto rilevare dalla tac eseguita lo scorso 22 novembre. Anzi, quello che sembrava essere il bossolo che l'8 marzo, in Borgo Capriolo a S. Bona, ferì mortalmente il 52enne Domenico "Joco" Durdevic, è in realtà un pezzetto di osso staccatosi per la rottura della scatola cranica, comunque dovuta al colpo di pistola. Per Alessandra Nava, il legale a cui è affidata la difesa Branko Durdevic, il 36enne che è indagato con l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione e attualmente in carcere a Venezia, si tratta di un riscontro molto importante che aprirebbe la possibilità che l'uomo, che è deceduto al Ca' Foncello di Treviso il 15 marzo, sia stato raggiunto da un colpo di rimbalzo.

Questo è quanto emerge dal completamento dell'autopsia sul corpo di "Joco" Durdevic. L'esame ha preso in esame il cervello e in particolare quella porzione che era stata interessata dalla perdita di materia che era stata registrata subito dopo la sparatoria. Ora saranno gli esperti di balistica della Procura e della difesa a provare a ricostruire la dinamica del fatto. Che sembrerebbe confermare il racconto fatto da Branko Durdevic, e cioè che i colpi sono stati sparati come avvertimento e senza puntare l'arma sullo zio.

Dietro all'episodio ci sarebbe una faida familiare. Domenico Durdevic era arrivato insieme a due figlie e un genero in Borgo Capriolo a S.Bona da S. Maria della Rovere, dove risiedeva. All'origine della discussione con Branko c'erano le nipotine del 52enne, di cui una vive con la madre in Croazia. Branko è infatti il nuovo compagno della ex moglie di Riccardo Durdevic, figlio di Domenico, che si trova agli arresti presso il carcere di Treviso, che a sua volta ha avuto una storia con la ex moglie dell'indagato. Il 52enne, che avrebbe portato con sé una spranga o un bastone, richiama l'attenzione Branko da sotto casa. Gli chiede di poter vedere la piccola che sta con la madre ma successivamente la discussione si sarebbe allargata alle altre figlie di Riccardo, che stavano invece con il nonno. Branko, che era da poco uscito di galera, avrebbe quindi sparato un paio di colpi. Uno dei questi, probabilmente il secondo partito dalla pistola che Branko Durdevic deteneva illegalmente, avrebbe raggiunto la nuca di "Joco".

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