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Cronaca Quinto di Treviso

Azienda di prodotti informatici fallita e "spolpata": crac da 16 milioni di euro

Smascherato dagli investigatori della Guardia di Finanza di Treviso un 62enne di origini pistoiesi, ex rappresenta legale della American Dataline di Quinto, che aveva ingaggiato come prestano una casertana di 30 anni per evitare conseguenze penali

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno concluso un’indagine per truffa e reati fallimentari nei confronti di una società di Quinto di Treviso, fallita nel 2017, la American Dataline, attiva nel settore del commercio e della distribuzione di prodotti di digital technology, distributrice di prodotti per Apple. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso e svolta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha permesso di individuare una serie di operazioni aziendali, aventi l’unico fine di distrarre, anche tramite l’interposizione di società di diritto estero, il patrimonio aziendale della società fallita, con un danno per i creditori, esposti per oltre 16 milioni di euro.

L’amministratore dell’azienda, un 62enne residente a Pontedera in provincia di Pisa, dopo aver pianificato la sua “uscita”, cedendo l’intera partecipazione a una società estera, al fine di sottrarsi alle responsabilità penali, ha fatto subentrare nella carica una improbabile “prestanome” (una 28enne, residente in provincia di Caserta, ex pasticciera e ora beneficiaria del reddito di cittadinanza), già titolare di altre società operanti nello stesso settore commerciale ma priva di qualsivoglia spessore imprenditoriale, riuscendo così a sottrarre alla società liquidità per 600 mila euro, beni aziendali e rimanenze di magazzino per oltre 6 milioni di euro, oltre a effettuare pagamenti “preferenziali” a vantaggio di alcuni creditori per 4,5 milioni di euro.

Le truffe a fornitori e banche

Nel corso delle indagini delle fiamme gialle è emerso peraltro che l’amministratore, carpendo la fiducia di fornitori esteri che confidavano sulla solidità dell’azienda trevigiana, ha acquistato, con pagamento dilazionato in più soluzioni, prodotti informatici per oltre 3,5 milioni di euro. Dopo il pagamento della prima rata, però, le successive non venivano onorate, causando quindi un danno rilevante alle società straniere. Ma anche diversi istituti di credito sono caduti vittime dei raggiri dell’uomo, che aveva studiato un sistema ingegnoso per accumulare illecitamente liquidità: egli infatti si è fatto concedere dalle banche oltre 2,8 milioni di euro a titolo di anticipazione sulle fatture emesse, salvo poi contattare i propri clienti, indicando loro di pagare le fatture con versamenti su conti correnti accesi presso istituti di credito diversi.

Allarme bancarotte nella Marca

Con l’aggravarsi della situazione economica generale, le indagini sui reati fallimentari sono letteralmente “esplose”: solo nell’anno 2020, la Guardia di Finanza di Treviso ha concluso 70 operazioni, denunciando 140 persone e accertando distrazioni patrimoniali per oltre 400 milioni di euro. Questi dati testimoniano la particolare attenzione delle fiamme gialle trevigiane e della locale Autorità Giudiziaria verso un tipo di illeciti particolarmente pericoloso per la solidità e la credibilità del sistema economico nel suo complesso. L’impegno della Guardia diFinanza è costante e mira alla tutela del mercato dei capitali, dell’economia legale e della corretta concorrenza tra le imprese.

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