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Cronaca

Paura in classe, al "Fermi" crolla un controsoffitto durante la lezione

L'episodio lunedì mattina. Sempre all'interno dello stesso istituto ha ceduto un pannello del soffitto nei bagni. Sotto accusa la scarsa manutenzione. A causa del maltempo di venerdì allagate le elementari Prati, Volta e l'asilo Andersen

TREVISO Paura lunedì mattina all'interno dell'istituto "Fermi" di Treviso, in via San Pelajo, dove, durante lo svolgimento di una lezione, è crollato parte del controsoffitto, fortunatamente senza causare feriti. Sempre all'interno dello stesso istituto ha ceduto un pannello del soffitto nei bagni. Sotto accusa c'è la scarsa manutenzione del plesso scolastico. A causa del maltempo di venerdì scorso si registrano altri danneggiamenti: in particolare sono state allagate le elementari Prati, Volta e l’asilo Andersen.

Il tempo presenta il conto all’antipolitica. "Il crollo di un controsoffitto all’ITIS E. Fermi di Treviso (fortunatamente non vi sono state conseguenze per studenti e personale) è uno degli esempi delle conseguenze dirette del lasciare spazio all’antipolitica e alla demagogia. Il Fermi è l’Istituto che ho frequentato ed è anche per questo che sento la ferita alla sua dignità come una ferita personale e mi sento quindi in dovere di intervenire -commenta Stefano Dall’Agata, già consigliere provincia di Treviso- Per anni forze politiche, tra cui anche i “nuovi” del M5S, o prestigiosi commentatori hanno denigrato le Province dichiarandone falsamente l’inutilità e facendo finta di dimenticarsi che di fronte a costi c’erano competenze, servizi e investimenti. Ora il tempo presenta il conto ai vari demagoghi, non ultimo l’attuale Presidente del Consiglio e la sua pletora di Yes Men. La sedicente abolizione della Province portata avanti da Renzi e Del Rio ha significato lo svilimento di un Ente territoriale di fondamentale importanza per tutti gli Stati moderni, con la mortificazione di competenze e professionalità, scaricando sui cittadini e i lavoratori i disagi dovuti alla compressione dei servizi, nonché mortificando la democrazia, negando alla cittadinanza la possibilità di scegliere gli amministratori. Sicuramente non è una “buona scuola” quella che priva di manutenzioni fondamentali gli edifici scolastici, togliendo alla Scuola pubblica con la mano destra, magari per favorire la scuola privata con l’altra mano. Credo invece che sia fondamentale che invece di pensare a Ponti sullo Stretto, Strade Pedemontane ed altri opere inutili si cominci a mettere mano alla Prima e Fondamentale Opera Pubblica di cui ha bisogno il nostro Paese, il recupero e il riassetto del territorio, a cominciare proprio dalla manutenzione di tutti plessi scolastici, che in ogni parte d’Italia sono ormai in condizioni critiche e pericolose".

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