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Cronaca Centro / Via Tezzone

Rubano in un negozio, fuga sull'argine del Sile: catturati dalla polizia

Rocambolesco inseguimento, martedì pomeriggio, nel centro storico di Treviso. In cella un peruviano di 35 anni e una ecuadoriana 29enne. Dopo aver distratto una commessa le avevano preso il portafogli e la reflex di un suo collega

TREVISO Rocambolesco inseguimento nel pomeriggio di ieri, martedì, nel centro storico di Treviso: gli agenti delle volanti della polizia, coordinate dal dirigente Marco Masia, hanno catturato, braccandoli lungo l'argine del Sile, gli autori di un furto all'interno di un negozio di abbigliamento del centro storico di Treviso. A finire in manette un cittadino peruviano di 35 anni, residente a Treviso, e una 29enne peruviana, con domicilio a Milano. I due sudamericani, ora rinchiusi in carcere in attesa del processo per direttissima, hanno precedenti penali alle spalle: l'uomo per furti con destrezza, lei addirittura per rapina, reato per cui in passato venne arrestata.

L'episodio che ha visto come protagonisti i malviventi, probabilmente dei "ladri" in trasferta, è avvenuto alle 16.20 circa. Dopo essere entrati in un negozio di abbigliamento del centro, la donna distraendo la commessa, una 45enne trevigiana, permette al complice di prendere, sotto il bancone, il portafogli dalla borsa della donna, con all'interno ben 600 euro, e una macchina fotografica reflex, di proprietà di un collega. Dopo il furto i due stranieri si allontanano, dileguandosi. La 45enne scoprirà di essere stata derubata poco dopo: la donna, avvertito anche il proprietario della fotocamera, collega subito il furto alla visita dei sudamericani, mettendosi sulle loro tracce. La commessa ed il collega, rintracciati i due, cercano inutilmente di farsi restituire il maltolto che i malviventi negano di aver preso.

La 45enne, spazientita, decide così di avvertire il 113 e i sudamericani, in trappola, fuggono a piedi. Sul posto giungono due volanti della polizia: gli agenti si mettono all'inseguimento dei due che superano in muretto e cercano di scappare lungo l'argine del Sile. I poliziotti, non senza difficoltà e scavalcando pure il cancello di una casa privata, riescono nell'arco di pochi minuti nella cattura del 35enne e della 29enne. Entrambi sono stati portati in Questura per le formalità di rito. La donna, per evitare il carcere, fingerà di essere incinta. Solo dopo gli appositi test medici, svolti all'ospedale Ca' Foncello, è emerso che la 29enne non era in dolce attesa come inizialmente aveva dichiarato.

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