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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Silea

Futuro demografico del nostro Paese, gli scenari dell'Italia che verrà

Venerdì 26 Maggio, alle ore 20.30, in Sala Tamai a Silea, un incontro con Gianpiero Dalla Zuanna, professore di Demografia al dipartimento Scienze Statistiche dell’Università di Padova

SILEA Volontarinsieme – CSV Treviso si interroga sull’andamento demografico del nostro Paese, su quali saranno gli scenari dell’Italia che verrà, in un contesto di forte denatalità e invecchiamento della società, con un focus su come i fenomeni migratori abbiano cambiato le abitudini delle comunità. Lo farà Venerdì 26 Maggio, alle ore 20.30, in Sala Tamai a Silea, in un incontro con il Prof. Gianpiero Dalla Zuanna, Professore di Demografia al dipartimento Scienze Statistiche dell’Università di Padova.

“Il prof. Dalla Zuanna ci offre un quadro aggiornatissimo sui flussi migratori e sul loro contributo reale allo sviluppo economico, culturale e sociale del paese. Senza eludere nessuno dei temi scottanti degli ultimi mesi: l'aumento esponenziale dei richiedenti asilo, l'impatto della crisi sulle migrazioni, il contributo degli stranieri all'economia italiana, i problemi di criminalità, l'integrazione fra le diverse culture e religioni” dichiara Alberto Franceschini Presidente di Volontarinsieme – CSV Treviso.

“L’Italia è diventata nel breve giro di un paio di generazioni da paese di emigrazione sostanzialmente monoculturale a grande porto di mare. Vivono oggi dentro i nostri confini cinque milioni di stranieri e l’immigrazione è da anni al centro del dibattito pubblico e dello scontro politico – afferma il prof. Gianpiero Dalla Zuanna - Spesso però se ne discute senza tener conto dei dati di fatto: se in un luogo non ci sono risorse sufficienti per permettere agli uomini di soddisfare le loro necessità e in un altro luogo le opportunità sono sovrabbondanti rispetto agli uomini, un gruppo di abitanti del luogo di partenza si trasferirà inevitabilmente nel luogo d’arrivo. È dunque impensabile che il flusso dei migranti si interrompa. Peraltro, la struttura demografica dei paesi occidentali rende necessario l’apporto degli stranieri: nei prossimi vent’anni, per mantenere costante la popolazione in età lavorativa (20-64), ogni anno dovranno entrare in Italia – a saldo – 325 mila potenziali lavoratori, un numero vicino a quelli entrati nel ventennio precedente. Altrimenti, nel giro di appena 20 anni i potenziali lavoratori calerebbero da 36 a 29 milioni, a mano a mano che i baby-boomers andranno in pensione. Diminuirebbero anche i giovani (da 11,2 a 9,7 milioni), mentre gli anziani – in ogni caso – sono destinati ad aumentare in modo inarrestabile”

“E’ necessario e importante che il mondo del volontariato, che ogni giorno offre alle comunità un servizio,  spesso sociale e assistenziale, si interroghi su questi fenomeni, anche per capire come evolvere, come attrarre nuovi volontari, soprattutto tra i giovani, e come offrire servivi e formazione sempre più puntuale e rispondente alle esigenze del territorio” conclude Alberto Franceschini.

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