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Cronaca

Frasi choc su ex assessore provinciale, il pubblico ministero chiede l'archiviazione

Il procedimento contro Petra De Zanet, che ha avuto in passato una relazione con Mirco Lorenzon, potrebbe finire con il proscioglimento. La donna aveva detto pubblicamente che lui l'aveva picchiata in più di una occasione

Si saprà nelle prossime settimane se il procedimento per diffamazione nei confronti di Petra De Zanet,  "pasionaria" eletta nel precedente consiglio comunale con la Lista Gentilini ma soprattutto "ex" di Mirco Lorenzon, assessore provinciale leghista, verrà o meno archiviato. A chiederlo è stato il sostituto procuratore Massimo Zampicini, secondo cui le frasi della De Zanet, riportate tra l'altro nel corso del procedimento che vedeva sul banco degli accusati Sabina Buran, a processo per stalking nei confronti dello stesso Lorenzon, sono un «legittimo esercizio di critica» e fanno comunque riferimento a fatti avvenuti in là nel tempo, impossibili da dimostrare. Oggi, martedì 12 gennaio, si è svolta l'udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione in cui l'ex esponente politico della Lega era difeso dall'avvocato Martina Pincirolli.

«È un violento, mi ha picchiato, due episodi che mi hanno fatto crollare il mondo addosso. Quando è finita la sua esperienza in Provincia deve aver pensato che la carriera politica fosse terminata. Ed è cambiato, in peggio» aveva detto la De Zanet, rincarando poi la dose nel corso del processo alla Buran, conclusosi in appello con una condanna a 8 mesi, pena sospesa. «Mi ha picchiata due volte - ha detto la donna nella sua testimonianza - non ho denunciato perché non volevo che la storia finisse in pasto alla stampa».

«È cominciata nel 2011 - racconta - lui era ancora sposato ma è venuto a vivere a casa mia. Poi nel 2013 ha ottenuto la separazione e allora sono stata io a trasferirmi da lui a Ponte di Piave. Eravamo tutti e due innamorati e appassionati di politica e io gli ho seguito la campagna elettorale. Abbiamo iniziato a frequentarci quando Mirco aveva ancora la fede al dito, il nostro era amore. Ma ad  un certo punto ha cominciato a non parlarmi più, era chiuso, schivo. Io insistevo per capire cosa non andava e lui diventava violento, a parole e con le mani. Eravamo entrambi persone impegnate in politica e in vista, non volevo dare in pasto la vicenda ai giornali». 

L'avvocato Pincirolli ha giustificato l'opposizione asserendo che le circostanze cui si riferisce il procedimenti fanno riferimento a fatti concreti e che la De Zanet non ha una specifico compito di informare l'opinione pubblica. Il gup Marco Biagetti si è riservatola decisione.  

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