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Cronaca

I giudici gli danno l'affidamento esclusivo, lui riesce a vedere la figlia tre volte in cinque anni

L'uomo ha dalla sua i giudizi di primo e secondo grado (ma pende un ricorso in Cassazione) ma non riesce a riottenere la ragazzina, andata a vivere in Sardegna con la madre. I due genitori si sono anche denunciati vicendevolmente per sottrazione di minore

Due genitori divisi su tutto, compreso l'affidamento della figlia, una bambina che, quando è iniziata la vicenda, aveva solo 8 anni. La vicenda è approdata in Tribunale a Treviso dove i due, 40enni e che, durante la convivenza erano residenti nell'hinterland del capoluogo, si ritrovano uno contro l'altro, oggetto di due denunce incrociate, entrambe per sottrazione di minore.

La storia risale al periodo a cavallo tra il 2016 e il 2017. La donna, ad un certo punto, decide di lasciare improvvisamente il compagno e si porta via la figlia. Tra i due si scatena una vera e propria legale che, in assenza di accordi sulla separazione (i due non erano sposati), li mette uno contro l'altro, accusandosi vicendevolmente di aver sottratto la bambina all'altro genitore. Poi arrivano due giudizi del tribunale civile, che in primo e in secondo grado, affida la minore al papà. Ma la donna, in violazione di quanto stabilito, nei primi mesi del 2017 lascia la provincia e si trasferisce con la figlia in Sardegna. E da quel punto i contatti con il padre finiscono.

«In poco più di 5 anni - dice l'uomo - ho visto mia figlia non più di tre volte, di cui l'ultima accompagnato dalla mia famiglia. E' una situazione paradossale, perché per quanto sul giudizio del tribunale civile pesi un ricorso in Cassazione, a me è stato dato l'affidamento esclusivo della piccola. Per i giudici mia figlia deve rimanere a Treviso, dove è nata e cresciuta».

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