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Cronaca

Rogo alla carrozzeria, l'esecutore materiale ottiene l'abbreviato

Lo ha deciso martedì 20 luglio il gup Piera De Stefani, che ha ammesso Jonathan Causin, 38enne di Quarto d'Altino, al rito alternativo. L'uomo, che avrebbe agito con la collaborazione di una complice attualmente a piede libero, ha fatto delle dichiarazioni spontanee in cui conferma la propria confessione

E' stato ammesso al giudizio abbreviato Jonathan Causin, 38enne di Quarto d'Altino, l'esecutore materiale reo confesso dell'incendio alla carrozzerai "Roggia" di via Postimia a Treviso, avvenuto nel maggio della scorso anno. Causin, che ha vari precedenti alle spalle, è attualmente rinchiuso nel carcere di santa Maria Maggiore a Venezia. L'udienza preliminare di fronte al gup Piera De Stefani è stata aggiornata al prossimo 22 settembre per la discussione.

Per quei fatti sono finiti in carcere anche Bruno Tommasini, 72enne veneziano, ex esponente della Mala del Brenta, arrestato nel novembre del 2019 nonchè quello che è stato individuato come il vero mandante del rogo, Siro Girardi, 47enne incensurato di Treviso, ex compagno della figlia del titolare dell'attività, Emilio Bettiol, finito in cella ai primi di luglio. Dietro le sbarre c'è anche anche Roberto Foccardi, 57enne incensurato di Treviso, il quale avrebbe appoggiato il mandante come intermediario nell’organizzazione del rogo.

Nel corso dell'udienza di oggi, martedì 20 luglio, il cui il proprietario della carrozzeria si è costituito come parte civile, difeso dall'avvocato Luigi Fadalti, Causin ha fatto delle dichiarazioni spontanee in cui ha confermato il contenuto della precedente confessione e ha indicato come mandante una persona che si faceva chiamare "Roberto", con ogni probabilità Roberto Foccardi, che avrebbe trovato i giusti contatti per portare a termine l'azione criminosa.

Causin, che avrebbe agito con la collaborazione di una donna che si trova attualmente a piede libero, era stato incastrato dai video delle telecamere di sorveglianza, da cui i scorgeva l'auto del malvivente in fuga e dal segnale del telefono cellulare da lui utilizzato quella notte, intestato ad un prestanome. Gli investigatori erano così riusciti a tracciare i movimenti del 38enne, che dopo aver appiccato il rogo che ha devastato la carrozzeria "Roggia" ha raggiunto il parcheggio del pub "Colonial Inn" di Silea, abbandonando qui gli abiti utilizzati per il colpo oltre a inneschi, fatti con dei rotoli di carta da cucina, una tanica e dell'alcool. Analizzando il traffico dello smartphone del piromane, gli investigatori sono riusciti ad identificare l'uomo che gli aveva commissionato il "lavoro", ad un prezzo, pare, di circa 3mila euro. L'incendio sarebbe stato una idea di Girardi, diviso da Bettiol a causa di dissapori legati al suo recente divorzio dalla figlia del titolare dell'attività. 

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