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Cronaca

Accesso abusivo alle banche dati, finanziere arrestato

Nei guai un 58enne, ufficiale in forza al comando provinciale di Treviso: per fare favori a conoscenti aveva utilizzato i sistemi informatici delle fiamme gialle, inconsapevole di essere tracciato. Il comandante provinciale Francesco De Giacomo: «Dobbiamo essere in grado di isolare casi come questo»

Un sottufficiale della Guardia di Finanza di 58 anni, in forza al comando provinciale delle fiamme gialle di Treviso, è stato arrestato nella giornata di ieri e attualmente si trova ai domiciliari. In base a quanto accertato dagli investigatori, sempre parte della Guardia di Finanza di Treviso, l'uomo avrebbe fatto accesso, in diverse occasioni, alle banche dati tributarie e di polizia ma non solo e non per servizio ma per acquisire informazioni e notizie che servivano ad alcuni conoscenti dell'uomo. In alcuni casi il 58enne avrebbe svolto ricerche sulle banche dati circa colleghi di lavoro, conoscenti, familiari e amici che componevano la sua cerchia. Le persone che hanno beneficiato di questo flusso di informazioni sono tutte indagate, si tratta di dieci persone, tutte denunciate alla Procura di Treviso per lo stesso reato del finanziere: accesso abusivo a sistema informatico e rivelzione di segreti d'ufficio. Nell'indagine, coordinata dalla Procura di Venezia, non sono stati coinvolti altri componenti del comando provinciale della Guardia di Finanza. Sono state 17 le perquisizioni eseguite, 8 i decreti di sequestro di atti presso enti pubblici, aziende e associazioni con sede in provincia di Treviso.

L'accesso abusivo alla banca dati della Finanza sarebbe iniziato nel 2014. L'ultimo accesso invece riporta la data del 20 dicembre del 2020. In tutto sarebbero migliaia le "sbirciatine" che il 58enne avrebbe dato alla situazione economica di svariate persone, compresa la denuncia dei redditi o proprietà immobiliari. Il lavoro di indagine sarebbe iniziato nel 2019, una volta verificato che l'uomo, cui mancherebbero pochi anni alla pensione, eseguiva gli accessi senza averne una apparente ragione.

«In riferimento all’arresto di un appartenente alla Guardia di Finanza in servizio a Treviso, eseguito in data odierna da personale dello stesso Corpo, comunico di aver disposto l’immediata sospensione dall’impiego dell’interessato -ha sottolineato in una nota il comandante provinciale delle fiamme gialle, Francesco De Giacomo- Pur nel rispetto della presunzione di innocenza, mi preme sottolineare come la Guardia di Finanza, grazie a sistemi di audit interno moderni, rigorosi e capillari, abbia sviluppato da tempo gli anticorpi per individuare e sanzionare ogni comportamento che diverga dalla linea retta della legalità, principio che guida gli oltre trecento finanzieri che, ogni giorno, operano nella Marca trevigiana per la tutela della sicurezza economica e finanziaria e la difesa dei cittadini onesti. In tale azione, la sinergia e la fiducia reciproca con l’Autorità Giudiziaria sono incondizionate e consentono di perseguire, sia sul piano penale che su quello disciplinare, eventuali atti illeciti: “tolleranza zero”, dunque, verso chi viene meno ai propri doveri».

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