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Cronaca San Pelaio / Via Pisa

Cellula terroristica islamica della Marca, 23enne risponde alle domande del giudice

Ali Nauman, muratore pakistano di 23 anni residente in un appartamento del grattacielo di via Pisa a Treviso e finito in manette all'alba del 7 giugno insieme ad altre quindici persone, tutte accusate di associazione con finalità di terrorismo internazionale, alla fine ha deciso di parlare al gip di Genova Silvia Carpanini

«Il gruppo Gabbar? Era dedito all'immigrazione clandestina. Ci sono entrato solo perché volevo venire in Italia, io con il fondamentalismo islamico non ho nulla a che fare». Ali Nauman, muratore pakistano di 23 anni presso una azienda edile di Pieve di Soligo, residente (era ospite di un conoscente) in un appartamento del grattacielo di via Pisa a Treviso, dove è  finito in manette all'alba del 7 giugno insieme ad altre quindici persone, tutte accusate di associazione con finalità di terrorismo internazionale nell'ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Genova e della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, alla fine ha deciso di rispondere alle domande del gip di Genova Silvia Carpanini, il giudice che lo ha spedito al carcere preventivo. Il giovane, che ha sostenuto l'interrogatorio di garanzia da Vicenza, dove è recluso, ha respinto ogni addebito.

«Ero nel gruppo - ha detto - come utilizzatore, nel senso che gli altri pakistani erano impegnati in una attività che prevedeva gli ingressi clandestini. Nel 2021 sono venuto dalla Grecia in Italia, passando per la Slovenia, insieme ad altre 25 persone. Avevamo pagato una cifra oscillante fra i 700 e i mille euro ma siccome  non aveva saldato tutti i miei debiti mi hanno inserito, per vendetta, nella cerchia di coloro che, sui social, apparentemente sosteneva Gabbar, che millantava rapporti con Hassan Zaher Mahmood che il 25 settembre del 2020 compì a Parigi un attacco nei pressi della ex sede della rivista Charlie Hebdo».

Una versione diametralmente opposta a quelli degli inquirenti, che inquadrerebbero invece Nauman, malgrado la giovane età, in un ruolo di primo piano come organizzatore e "reclutatore" del gruppo terroristico, di matrice sunnita, che si sarebbe ispirato ad Al Qaida. Il 23enne, per il quale il legale, l'avvocato Selene Marocco non ha chiesto attenuazione della misura cautelare, sarà trasferito la settimana prossima nel carcere di Alessandria, dove sosterrà un secondo interrogatorio, questa volta davanti al pubblico ministero.   

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