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Cronaca

Fa un incidente e lo trovano positivo all'alcol test, il giudice però lo assolve

L'uomo, un 33enne di Treviso, era stato protagonista di un sinistro avvenuto nel dicembre del 2017 in Viale Vittorio Veneto e a seguito del quale la macchina aveva preso completamente fuoco. L'esame del tasso alcolemico è avvenuto però troppo tempo dopo i fatti

Prima la perdita di controllo dell'auto, poi lo schianto in cui il mezzo prese anche completamente fuoco. All'arrivo della Polizia Stradale il conducente fu sottoposto all'alcol test, che diede un risultato di 1,56 in entrambe le prove, svolte a circa 10 minuti di distanza. Finito a processo, accusato di guida in stato di ebbrezza, l'uomo, un 33enne del capoluogo, è uscito però assolto: l'esame era infatti avvenuto 40 minuti dopo lo schianto e il guidatore aveva probabilmente bevuto appena prima essersi messo in macchina, quando il valore alcolemico poteva essere inferiore alla soglia di punibilità.

E' finito così il procedimento che ha visto protagonista un automobilista che, nel dicembre del 2017, era rimasto vittima di un grave sinistro, avvenuto in viale Vittorio Veneto a Treviso. L'uomo, alla guida di una utilitaria, era uscito di strada in maniera autonoma. Era rimasto incolume ma l'auto aveva preso fuoco, finendo distrutta. Il 33enne aveva chiamato i soccorsi e tra questi sul posto era giunta una pattuglia della Stradale che, notando anche l'alito vinoso, aveva provveduto a fare il test per verificare se si fosse messo al volante da ubriaco.

Il primo esame, svolto quando erano passati 40 minuti dall'incidente, aveva dato come risultato un tasso alcolemico di 1,56 grammi per litro, quindi molto superiore agli 0,8 grammi per litro che rappresenta il limite per un procedimento penale. Il secondo, svolto 10 minuti dopo, aveva dato una identica lettura.
Difeso dall'avvocato Marco Furlan l'uomo ha però contestato l'alcol test. Confortato da una consulenza medica, l'imputato ha infatti sostenuto, per bocca del suo legale, che il fatto che il test avesse dato, a 10 minuti di distanza, un identico risultato era il sintomo che l'etilometro era malfunzionante (la temperatura esterna quel giorno era infatti peri a -2 e l'apparecchiatura lavora correttamente fino agli 0 gradi) e che comunque, per effetto della curva di assorbimento dell'alcol, si era in presenza - al momento dell'esame - del picco alcolico. Ma al momento dell'incidente poteva essere inferiore alla soglia di punibilità.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 8 mesi e la revoca della patente. Il giudice Leonardo Bianco lo ha invece assolto perché il fatto non costuitisce reato.

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