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Cronaca

Presunta truffa del bonus al 110%, Sgai: «Totalmente estranei ai fatti»

In Procura a Treviso presentate nelle settimane scorse una ventina di denunce per opere contrattualizzate e mai partite commissionate al consorzio napoletano, che però ribatte in una nota: «Avviati rigorosi controlli al fine di accertare la correttezza sia dell'operato degli agenti sul territorio sia della documentazione fornita dai richiedenti»

«Sulle poche contestazioni ricevute nel trevigiano, a fronte di centinaia di pratiche aperte su territorio, la compliance interna di Sgai ha avviato rigorosi controlli al fine di accertare la correttezza sia dell'operato degli agenti sul territorio sia della documentazione fornita dai richiedenti».

Lo dice, in una nota diffusa oggi mercoledì 5 gennaio, il consorzio napoletano, al centro della bufera relativa a lavori con il Superbonus al 110% che sarebbero stati contrattualizzati ma mai partiti. Per questi fatti sono circa venti le denuncie già presentate in Procura a Treviso, in cui vengono ipotizzati i reati di truffa, falso e frode allo stato.

«Relativamente alle vicende giudiziarie che vedono coinvolto l'ex presidente Roberto Galloro ( 48enne recentemente arrestato con altre 22 persone nell'ambito di una operazione della Guardia di Finanza in cui si ipotizza l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa e che ha portato al sequestro di 41 milioni di euro n.d.r.) il quale a oggi risulta né imputato né condannato ma soltanto indagato, il Consorzio Sgai sottolinea che l’indagine si riferisce a fatti non legati in alcun modo alla Società e di molto precedenti alla sua fondazione; la società, inoltre, non può essere legata a tali vicende, poiché l’indagine ha ad oggetto ipotesi non attinenti al campo delle costruzioni e dei bonus edilizi e, pertanto, capziosi, falsi e strumentali risultano gli accostamenti del Consorzio Sgai a presunte "maxitruffe" nell'ambito dei superbonus».

«In ogni caso - conclude la nota -  a conferma della correttezza del proprio operato, il Consorzio SGAI ha sempre rispettato i diritti dei committenti e si precisa che non è mai stata prevista contrattualmente alcuna penale pari all'importo dei lavori, ma, in caso di inadempimento, il pagamento degli eventuali costi anticipati per le attività realizzate dai professionisti incaricati».

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