Mafia del tabacco di contrabbando: 1,2 miliardi di perdita per lo stato
Dal 2012 ad oggi il mercato del tabacco ha subìto una perdita di circa 10 milioni di chilogrammi, con conseguenze pesantissime sul patrimonio pubblico. Tutto a causa del mercato parallelo delle sigarette
La recente indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso sul contrabbando di sigarette contraffatte, che ha portato all’arresto di un imprenditore trevigiano e di un moldavo, ha destato preoccupazione tra le forze dell’ordine, ma anche nel mercato del tabacco stesso.
Dall’indagine, infatti, è emersa l’esistenza di una vera e propria industria parallela, si potrebbe chiamare mafia delle sigarette di contrabbando, che proverrebbero dall’est Europa, dove sarebbero prodotte, e sarebbero dispensate in tutta Italia.
Il Veneto sembra essere una delle regioni centrali per lo smercio e la conservazione dei carichi, perché zona di passaggio.
A dare qualche dato sul mercato del tabacco è il vice presidente della Federazione Italiana Tabaccai Italo De Rossi.
Dal 2012 ad oggi, infatti, il mercato del tabacco in Italia ha subìto un calo di circa 10 milioni di chilogrammi, di cui 5 sono nel 2012.
Il trend di diminuzione si mantiene anche nei primi cinque mesi del 2013, con oltre 2 milioni e mezzo di chilogrammi di perdita.
Questo perché, a causa della crisi economica, molto spesso succede che ci si tuffi nel mercato illegale, provocando, solo nel 2012, una perdita dell’erario di circa 1,2 miliardi di euro, solo per la contraffazione e il contrabbando.
Numeri impressionanti per una fetta di criminalità che sembra essere in forte crescita e che si sposta tra i territori, oltre che essere pericolosa: all’interno delle sigarette contraffatte potrebbero esserci sostanze tossiche.
Per quanto riguarda il territorio trevigiano, la Guardia di Finanza assicura controlli costanti agli stabilimenti e ai capannoni ad ora sfitti, che potrebbero essere luogo di contrabbando e di infiltrazioni criminali.