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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Atti sessuali con una minorenne, perizia della difesa: «È malato di sesso»

Fisioterapista 30enne, residente nell'hinterland di Treviso, è accusato di aver intrattenuto una relazione con una vicina di casa che, al tempo dei fatti, aveva solo 13 anni ma, secondo l'esame psichiatrico, l'uomo soffrirebbe di una malattia mentali

"Malato di sesso". Questo in sostanza il risultato della perizia, affidata ad una equipe di specialisti veneziani, con la quale un 30enne di Treviso potrebbe scampare ai rischi del processo a suo carico in cui deve rispondere del reato di atti sessuali con una minorenne, che al tempo dei fatti aveva soltanto 13 anni. L'uomo è stato infatti sottoposto ad un esame medico dal quale sarebbe emersa un disturbo della sfera sessuale, citato anche dal manuale diagnostico dei disturbi mentali. La consulenza, fatta eseguire dalla difesa e durata 8 mesi, direbbe in sostanza che il giovane, che di professione fa il fisioterapista, non era capace al momento di commettere il reato in quanto condizionato da questa patologia. Oggi, 15 novembre, il gup si è riservato sulla richiesta di abbreviato e ha rinviato la decisione al prossimo 28 febbraio.

La storia avrebbe come protagonisti il 30enne e la ragazzina (oggi maggiorenne), vicini di casa, e sarebbe accaduta in un comune dell'hinterland del capoluogo nel 2017. A scoprirla era stata una zia della minore che, accortasi dei repentini cambi d'umore della ragazzina, comincia ad indagare sulla sua vita privata fino a quando non riesce a mettere le mani sul cellulare della 13enne. E così che scopre immagini che ritraggono la presunta vittima in pose "senza veli" ma soprattutto trova immortalati dei video che riprendono la nipote mentre sta facendo sesso con un uomo che però nelle immagini non risulta riconoscibile in volto. Messa alle corde dalla famiglia la giovanissima è costretta a confessare tutto quello che stava accadendo. Nell'indagine era inizialmente stato chiamato in causa anche il fratello 20enne del fisioterapista ma è la stessa presunta vittima a scagionarlo in sede di incidente probatorio, svoltosi nel 2018. In quella sede però la ragazzina parla anche di una donna, forse una collega dell'abusatore, che però non è mai stata indentificata.

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