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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Calci e pugni per otto anni, 49enne finisce a processo

La vicenda si è svolta a Treviso a partire dal 2011. La presunta vittima lo accusa di averle reso la vita impossibile fin da quando era incinta della prima figlia

Otto anni vissuti con l'incubo delle violenze di lui, uno stillicidio di offese, prevaricazioni fisiche e psicologiche, aggressioni e gesti umilianti, terminati solo nel settembre del 2019, quando è arrivata la denuncia. Per questi fatti un uomo di 49 anni, residente a Treviso, è finito a processo con l'accusa di maltrattamenti familiari e lesioni personali gravi. Lei, 45 anni, convivente dell'imputato, si è costituita come parte civile al processo, difesa dall'avvocato Stefano Pietrobon.

Tutto sarebbe cominciato all'epoca in cui la donna era incinta di 5 mesi della prima figlia quando il 49enne, al termine di una aspra discussione, l'avrebbe chiusa fuori di casa. Episodi che si sarebbero ripetuti negli anni anche in vacanza, caratterizzati soprattutto da violenze di tipo fisico, botte, calci e spintoni, accompagnati da frasi offensive come "schifosa" e "poco di buono". In una circostanza l'avrebbe anche presa per il collo, dicendole che l'avrebbe soffocata e uccisa. Il 14 settembre del 2019, la compagna avrebbe informato l'uomo della propria volontà si separarsi: lui reagisce prima dicendole che non può vivere senza di lei, poi colto dall'ira la aggredisce strappandole di dosso la maglietta.  

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