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Cronaca Conegliano

Treviso Marathon a tutta cultura, insieme a Giotto, attraverso le esplorazioni spaziali

A Conegliano grande successo con la mostra dedicata alla Cappella degli Scrovegni. “Investire sui giovani, sempre”, ha commentato il presidente Aldo Zanetti

CONEGLIANO Cosa c’entra la Treviso Marathon con Giotto e con le esplorazioni spaziali? C’entra, eccome se c’entra. Proprio in questo periodo, infatti, a Palazzo Sarcinelli, a Conegliano, è aperta la mostra “A tu per tu con Giotto – Alla scoperta della Cappella degli Scrovegni”. Una mostra nella quale è impegnata, a tutto campo, come organizzatrice proprio la società Maratona di Treviso. Un binomio che potrebbe sembrare strano, ma in realtà non lo è per niente. Il denominatore comune dell’attività sul fronte sportivo e di quella sul fronte culturale è rappresentato dai giovani. Un impegno importante, da sempre, quello della società sportiva e di quelle a essa associate verso i ragazzi, che siano studenti o atleti. In questo caso specifico la mostra, non solo è dedicata, in particolare, ai giovani, ma ha fatto del coinvolgimento degli studenti come guide una delle sue particolarità.

Guide sono stati gli alunni delle scuole superiori del territorio anche in occasione del primo “esperimento” culturale diretto, quello di “Explorers – La frontiera del mistero” che nel 2016 ha proposto, sempre a Palazzo Sarcinelli, la storia delle esplorazioni spaziali. Oggi come allora, Maratona di Treviso, soggetto che vive integrato nel tessuto sociale locale, ha scelto di scendere in campo con il Centro Culturale Humanitas e con altri enti e gruppi (il Meeting di Rimini, Comunione e Liberazione Diocesi di Vittorio Veneto, Comune di Conegliano, Regione Veneto). Di fare squadra e di fare formazione ai giovani a 360°.

“Ci è capitato spesso di essere vicini ad eventi culturali, anche in occasione di passate edizioni della Treviso Marathon – commenta Aldo Zanetti, amministratore unico di Maratona di Treviso – scendere in campo a livello organizzativo è stato un ulteriore step. Abbiamo deciso di ampliare il raggio d’azione nel campo della formazione, offrendo ai nostri giovani non solo grandi eventi sportivi e l’occasione di confrontarsi con grandi campioni, ma anche una proposta culturale. Educare al bello, far conoscere la storia, imparare dal passato sono solo alcuni aspetti che vorremmo promuovere. Da sempre inoltre crediamo che giovani impegnati, nello sport e nello studio, potranno essere dei buoni cittadini e chi magari non sfonderà nel campo dell’atletica, ad esempio, potrà comunque magari continuare a farne parte, a livello dirigenziale. “Mirare al bello” è una “lezione” utile anche per il domani".

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