Migliaia di elettrodomestici trafugati dalla De Longhi, indagata una 50enne
Con la donna, residente a Ponzano Veneto, sarebbero finite nei guai almeno altre quattro persone, tutte licenziate. Nei suoi confronti è stata aperta una inchiesta da parte della Procura di Treviso
Qualche migliaio di elettrodomestici, si parla di circa 3 mila pezzi, portati via da sotto il naso della De Longhi, in un periodo di almeno tre anni. Per questo una 50enne di Ponzano Veneto, dipendente del colosso trevigiano da almeno 20 anni, è finita nei guai, indagata dalla Procura di Treviso. Con lei, a finire nella rete degli inquirenti, almeno altre quattro persone. Tutte hanno ricevuto il licenziamento da parte dell'azienda.
La donna era stata assunta dal colosso trevigiano intorno al 2000. Secondo le ipotesi investigative avrebbe trafugato gli articoli che poi avrebbe venduto sotto costo a privati, prevalentemente suoi conoscenti, allargando gradatamente il giro dei clienti.
La 50enne si difende asserendo che alcuni dipendenti avrebbero avuto a disposizione la merce del magazzino per fare dei regali a rappresentanti così come per rispondere alle richieste di associazioni private, ad esempio le "pesche" delle sagre locali, ed ha fatto ricorso contro il licenziamento.
La De Longhi sostiene invece che tutti gli elettrodomestici che escono dal magazzino, sotto qualsiasi forma, devono essere accompagnati da un preciso documento che la merce rubata non avrebbe avuto e comunque la 50enne non sarebbe stata in possesso di questo "privilegio". In questi giorni la Procura sta sentendo alcuni dei "clienti" della donna, da cui sarebbero arrivate le prime ammissioni sul traffico.