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Cronaca

Minacce al direttore della Cna di Treviso, ex dipendente a processo

L'uomo aveva svolto un periodo di prova di tre mesi presso all'associazione di categoria degli artigiani e ora deve difendersi dalla pesante accusa di estorsione

«Morirai di una malattia, polmonare, oppure di cuore, magari di qualche cosa di più serio». Questo era scritto nelle lettere, tutte anonime, che il direttore della Cna di Treviso Giuliano Rosolen si è visto recapitare a casa nel novembre del 2017. L'autore delle minacce però è stato  individuato: si tratta di A.B., 48 anni, che aveva svolto un periodo di prova, legato ad una sostituzione per maternità, presso la sede dell'associazione di categoria degli artigiani in Strada Ovest. Ed è scattata la denuncia, che vede adesso l'uomo a processo per estorsione. La posta era infatti legata al pagamento di 644 euro, cioè l'importo corrispondente al periodo in cui il 48enne aveva lavorato alle "dipendenze" di Rosolen.

Nell'autunno del 2017 il direttore di Cna Treviso trova nella cassetta delle lettere di casa una busta bianca, senza francobolli né mittente e una volta aperta trova all'interno un foglio nel quale era raffigurata una lapide con la sua foto. Nella raffigurazione c’era anche il nome e cognome di Rosolen, la data di nascita e la scritta Treviso 19 dicembre 2017, data della sua presunta morte.  Le indagini della Polizia sono rapide e fanno risalire l’identità del presunto autore del fatto ad A.B, un ex impiegato di Cna che per tre mesi aveva sostenuto un periodo di prova in vista della sostituzione di una addetta che era incinta.

L’impiegato, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, aveva più volte protestato, in sede di Cna nei confronti del responsabile paghe e con lo stesso Rosolen, in quanto reclamava un arretrato di oltre 600 euro mai saldato. A lui gli inquirenti arrivano dopo una perizia calligrafica e nel suo computer i poliziotti, dopo un sequestro, trova il file con l’epigrafe contro Rosolen

«Ma l'accusa di minaccia - spiega l'avvocato Marco Vocaturo, legale del 48enne - può difficilmente essere sostenuta in quanto non si tratta di azioni legate direttamente all'imputato ma di una mera eventualità come, per l'appunto, una malattia. Quanto all'estorsione effettivamente il mio cliente avanzava quei soldi, come peraltro riconosciuto dalla stessa parte offesa».

«Contrariamente a quanto afferma il suo avvocato, l’imputato non avanza alcun arretrato. A pochi giorni dalla conclusione del rapporto di lavoro gli era stata inviata dall’Ufficio paghe una mail invitandolo a recarsi presso la sede per ritirare il compenso e per la riconsegna del badge – afferma Giuliano Rosolen, ex direttore della CNA territoriale di Treviso - Non si è mai presentato al centro servizi né per la riconsegna del badge né per il ritiro delle sue spettanze, ciò nonostante l’azienda ha provveduto a bonificargli il dovuto. Le pesanti minacce di morte da me ricevute sono il segno di una grave e pericolosa difficoltà comportamentale dell’imputato».

«Contrariamente a quanto afferma il suo avvocato, l’imputato non avanza alcun arretrato. A pochi giorni dalla conclusione del rapporto di lavoro gli era stata inviata dall’Ufficio paghe una mail invitandolo a recarsi presso la sede per ritirare il compenso e per la riconsegna del badge – afferma Giuliano Rosolen, ex direttore della CNA territoriale di Treviso - non si è mai presentato al centro servizi né per la riconsegna del badge né per il ritiro delle sue spettanze, ciò nonostante l’azienda ha provveduto a bonificargli il dovuto. Le pesanti minacce di morte da me ricevute sono il segno di una grave e pericolosa difficoltà comportamentale dell’imputato».

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