La fidanzata è "troppo libera", compagno islamico la perseguita: condannato
L'uomo, un cittadino marocchino di 62 anni, è finito a processo con l'accusa di stalking. Aveva minacciato la donna, una connazionale con cui aveva una relazione, di rovinarle in viso e di buttarla giù dal balcone
Accecato dalle proprie convinzioni religiose, che vogliono la donna sottomessa all'uomo. E ossessionato dalla gelosia, che lo spingeva a controllare la rubrica telefonica della fidanzata, chiedendole conto di tutti i contatti maschili. Alla fine lei, esasperata, lo ha denunciato per stalking. Oggi, venerdì 8 aprile, si è concluso il processo che ha visto l'uomo, un cittadino marocchino di 62 anni, condannato a 9 mesi, con la pena sospesa a condizione che entr0 6 mesi paghi alla parte offesa una provisionale di 4 mila euro, mentre il risarcimento dei danni verrà deciso con distinto procedimento civile.
La vicenda si è svolta in provincia di Treviso tra il gennaio del 2018 e il giugno del 2019. L'uomo (difeso dall'avvocato Roberta Canal) non avrebbe gradito la libertà, a suo dire "eccessiva", di cui godeva la compagna, costituitasi come parte civile assistita dall'avvocato Davide Fovotto, e ha iniziato una vera e propria campagna di molestiee persecuzione, che si sarebbe concretizzata con la pretesa di controllare i messaggi telefonici e con una serie di insulti, sfociati anche in minacce di morte.
«Sei donnaccia -avrebbe detto l'uomo - vai con gli altri marocchini per 20 euro ed un po' di spesa, puzzi e sei una figlia di p...». In altre occasioni sarebbe arrivato a dire che l'avrebbe buttata giù dal balcone o che le avrebbe rovinato il viso. Poi l'avrebbe anche tempestata di messaggi minatori e, una volta che la relazione si era conclusa, si sarebbe posizionato sotto casa della donna che, sentendo che era in pericolo la sua incolumità, si è decisa a presentare querela.