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Cronaca

Ha fondato la "Trevisani nel mondo", addio a don Canuto Toso

Lutto a Treviso. Il sacerdote si è spento ieri sera, 1 ottobre, a 91 anni: originario di San Martino di Lupari, aveva creato nel 1973 l'associazione che è punto di riferimento per gli emigrati dalla Marca

Lutto nella Diocesi di Treviso e nel mondo dell'associazionismo della Marca per la scomparsa di don Canuto Toso, mancato nella serata di sabato, 1° ottobre, a 91 anni. Originario di San Martino di Lupari, era stato ordinato sacerdote nel lontano 1957 e per molti anni è stato direttore dell’ufficio diocesano Migrantes. Nel 2019 è stato premiato con il “Totila d’oro”, la più importante fra le civiche benemerenze previste dallo Statuto del Comune di Treviso.

«È con grande tristezza e dolore che la Trevisani nel mondo annuncia la scomparsa del suo fondatore monsignor Canuto Toso" si legge nella pagina Facebook dell'associazione "Senza la sua idea di fondare la Trevisani nel lontano 26 aprile 1973 oggi non saremo una grande famiglia, collegata in tutto il mondo anche dalla rivista associativa di cui era direttore. Guidato da un fede incrollabile, aveva una parola di conforto per tutti quelli che si trovavano in difficoltà, compresi tutti i migranti. Ci stringiamo al dolore dei suoi parenti e di tutti quelli che gli volevano bene».

«Nonostante avesse assolto a vari incarichi nel suo lungo ministero, il nome di don Canuto rimane legato soprattutto ai migranti. In primis gli emigranti italiani» ha raccontato Bruno Baratto «cofondatore nel 1973 dell’associazioneTrevisani nel mondo, fu loro vicino fino in tarda età. Poi gli immigrati cattolici: fu il primo ad accoglierli, come direttore per più di dieci anni della Migrantes diocesana, e a render loro possibile dapprima le celebrazioni in lingua e in seguito, sul modello delle missioni italiane presso gli emigrati, un accompagnamento da parte di preti dei paesi di provenienza. Più di qualcuno dei migranti di prima generazione ancora lo ricordava, con riconoscenza. Negli ultimi tempi, più volte mi aveva ricordato la necessità di studiare le emigrazioni dei giovani trevigiani, intuendo che era un fenomeno diverso da quello dei loro padri e dei loro nonni. Il Signore lo ha ora accolto “in patria” nel suo Regno, la patria più autentica per ogni uomo e donna che sa accogliere e riconoscere la dignità di ogni altro uomo e donna, da qualunque Paese provengano, e dovunque la vita li conduca».

«Se ne va una persona che ha scritto non una, ma molte pagine di questa comunità. E’ stato lui a dar vita a un network mondiale dei Trevigiani nel mondo. E’ lui che ha capito che l’identità, la storia le tradizioni, ma soprattutto la cultura e i valori si possono tramandare anche se non si vive direttamente in Veneto. Una grande perdita, di un uomo che ha scritto una pagina di storia della nostra identità e dell’epopea dell’emigrazione veneta all’estero». Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricorda la figura dello scomparso Don Canuto Toso, fondatore e guida per molti anni dell’Associazione Trevigiani nel Mondo.

«Ha valorizzato questo mondo anche con i suoi tanti contatti a livello internazionale. Se ne va un visionario, una persona che sapeva guardare al futuro – prosegue il Governatore – ha saputo affrontare con molta sensibilità, lucidità ed estrema obbiettività temi delicati, come l’immigrazione valorizzando l’esperienza dell’immigrazione dei nostri veneti e relazionandola alla nuova emigrazione che ha interessato molti Paesi africani, ma soprattutto valorizzando la nuova immigrazione dei nostri ragazzi che vanno in giro per il mondo a studiare e lavorare. Insomma Don Canuto resterà sempre nei nostri cuori e resterà la sua opera. Rivolgo il mio profondo cordoglio alla famiglia, a tutta la comunità dei Trevisani nel Mondo, a Sua Eccellenza il Vescovo e a tutti coloro che gli hanno voluto bene».

«Esprimo il più sentito cordoglio per la scomparsa di Don Canuto Toso, guida spirituale saggia e amorevole. Non solo ha servito la comunità trevigiana ma per oltre 50 anni è stato anche un punto di riferimento per le migliaia di persone che hanno lasciato la terra d’origine, emigrando dal Veneto in Sudamerica, Canada, Stati Uniti,  Australia e negli altri paesi d’Europa». Così il sindaco Mario Conte sulla scomparsa di Don Canuto Toso, fondatore della Trevisani nel Mondo, associazione che ha dato speranza e accoglienza a migranti e lavoratori. Per il suo impegno con la Trevisani nel Mondo Don Canuto Toso era stato insignito della massima benemerenza civica, il Totila d’Oro. «A Don Canuto volevo bene: aveva sempre la parola giusta, il consiglio o l’insegnamento illuminante dispensati con quello sguardo vispo e paterno che lo caratterizzava. Il suo spirito di servizio e la sua passione continueranno ad essere un esempio per tutti coloro che si occupano di legami, accoglienza e sostegno del prossimo».

Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso –Belluno| Dolomiti ha così commentato: «Esprimo il mio profondo cordoglio per la scomparsa di Don Canuto Toso. Un grande uomo che ha saputo cogliere l’importanza dell’identità e della cultura dei trevisani nel mondo, nella consapevolezza del valore dei luoghi natii e del profondo significato di mantenere un legame saldo, con chi è emigrato, creando una comunità diffusa nel mondo, ma fortemente unita. Alla famiglia, ai parenti, a chi con lui ha condiviso progetti, significati e valori,  le mie più sentite condoglianze».

«Esprimo massimo cordoglio da parte mia, di tutto il Consiglio Provinciale e sono certo, di tutti i trevigiani, per la scomparsa di Don Canuto Toso – il commento di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – un uomo di fede capace di diffonderla il tutto il mondo, restando però legato alle sue radici. La fondazione dell’Associazione Trevisani nel Mondo è un’opera fondamentale che ha permesso di creare legami, mantenere vive tradizioni e valori delle nostre terre. Noi trevigiani, popolo di emigranti, abbiamo fatto la storia di molte nazioni e questo, senza dubbio, anche grazie al grande impegno di Don Canuto Toso che ha saputo dare basi solide a chi arrivava in terre lontane. L’associazione ora ha la sede proprio qui al Sant’Artemio, casa della Provincia di Treviso. Casa dei trevigiani, anche quelli nel mondo».

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