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Cronaca

Nft, a Treviso si indaga anche per associazione a delinquere

Si amplia lo spettro dei reati per cui nei confronti dei fondatori della società, i trevigiani Christian Visentin e Mauro Rizzardo, oltre a  Emanuele Giullini (l'uomo sarebbe stato arrestato a Dubai su mandato delle autorità locali), è stata aperta una inchiesta per truffa aggravata e abusivismo finanziario

Tra le ipotesi di reato su cui si starebbe indagando in relazione alla New Financial Technology, l'azienda di Silea, con uffici di rappresentanza anche a Londra,  Lugano, a Stoccolma e Dubai e che avrebbe truffato circa 6 mila investitori, promettendo cedole mensili dal rendimento altissimo ma poi facendo sparire i soldi, c'è anche l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa. L'ipotesi di reato, per la quale sono sotto indagine i fondatori dell'azienda - i trevigiani Christian Visentin e Mauro Rizzardo, oltre a  Emanuele Giullini (l'uomo sarebbe stato arrestato a Dubai su mandato delle autorità locali) -  si aggiunge a quella di truffa aggravata e abusivismo finanziario, fattispeci per cui sono finiti nel registro degli indagati anche altre 10 persone. Si tratta dei trader o procacciatori d'affari che trovavano e che tenevano i rapporti con i clienti. Il buco creato dalla Nft sarebbe stimabile intorno ai 300 milioni di euro.

Intanto si sarebbe appreso che Visentin sarebbe stato raggiunto dall'equivalente di un mandato di arresto: sarebbe per questo che l'uomo ha deciso, come aveva detto ieri il suo avvocato Paolo Gianatti, di "mettersi a disposizione" della polizia di Dubai, per rispondere delle accuse di "reati contro la fiducia" e "tradimento". «Stiamo monitorando attentamente la situazione nel paese del Golfo - ha detto oggi, 15 febbraio, il procuratore capo di Treviso Marco Martani - le notizie in nostro possesso ci riferirebbero sul fatto che i due si troverebbero quanto meno in stato di fermo, ma di ufficiale non c'è nulla.  Certe sono invece le querele contro la società, che sono state presentate nelle ultime settimane e che sono in costante aumento».

«Cercheremo di aprire - ha concluso Martani - un canale di dialogo con la autorità di Dubai per intavolare qualche forma di collaborazione, visto che il reato di cui sono accusati Visentin e Giullini sono praticamente gli stessi nei due paesi. Ma è presto per dire in che cosa questa forma di collegamento operativo potrà sostanziarsi».

Intanto notizie sull'esito dell'udienza che a Dubai avrebbe avuto protagonista Giullini si avranno non prima di lunedì 20 febbraio

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