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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Pianta organica in Tribunale, il ministro annuncia una task force

Visita oggi, 7 novembre, del Guardasigilli Carlo Nordio al Palazzo di Giustizia di Treviso. «La situazione nella Marca è insopportabile, penso anche al reclutamento su base regionale»

«Per risolvere i problemi di organico dei tribunali ha pensato a una vera e propria tarsk force». Per una delle prime uscite come ministro della Giustizia Carlo Nordio, nominato Guardasigilli in quota Fratelli d'Italia, ha scelto Venezia e Treviso, due delle sedi di Giustizia più in sofferenza.

«La situazione nella Marca è insopportabile – ha detto oggi, 7 novembre, il ministro a margine dell'incontro svoltosi a palazzo di Giustizia, presenti tra gli altri il procuratore capo Marco Martani, il presidente del Tribunale Antonello Fabbro, il Prefetto Angelo Sidoti, il questore Manuela De Bornardin, il presidente dell'ordine degli avvocati Massimo Sonego, il presidente della Camera Penale Federico Vianelli e il sindaco del capoluogo Mario Conte - ed è anche figlia di una situazione che vede la pianta organica teorica occupata da posizioni che di fatto però vengono svolte in altra sede, con il risultato di farle emergere come occupate e quindi non poter essere coperte tramite concorsi. Il problema è anche legato al fatto che Treviso, come del resto tutto il Veneto, rappresenta per tanti una sede non appetibile per gli alti costi della vita. Esistono due strade per superare questo empasse: la prima sarebbe l'istituzione della "sede disagiata" e l'altra, che creerebbe problemi di ordine giuridico secondo me superabili, è rappresentata dall'istituzione di una reclutamento regione». Al tribunale di Treviso, in particolare, si vive una situazione di profonda crisi se non proprio di aperta emergenza: i dipendenti amministrativi sono 26, il 38% in meno (con il personale che ha dichiarato lo stato di agitazione) mentre i magistrati sono solo 11, contro i 14 previsti.

«Per quanto riguarda i pubblici ministeri - risponde Nordio - il governo può intervenire lavorando per la sburocratizzazione e accelerando i concorsi, il resto sono competenze del Consiglio Superiore della Magistratura. Per quanto riguarda invece il persone dipendente ho dato la mia parola d'onore che interverremo sugli organici. Per ora l'indicazione che viene dal Consiglio dei Ministri è quella di contenere il più possibile le risorse, una sorta di spending review dettata dall'emergenza sociale rappresentata dal caro bollette e dall'aumento dei prezzi. In realtà però ci sono riforme che possono essere fatte anche a costo zero o addirittura risparmiando. I ritardi nel somministrare la giustizia costano al nostro Paese due punti di Pil in percentuale. Sono 30 o 40 miliardi, praticamente il valore di una finanziaria, che si possono recuperare ogni anno».

Il guardasigilli è poi intervenuto sulla norma che riguarda la cancellazione del reato di abuso d'ufficio per i sindaci. «La modifica radicale dell'abuso d'ufficio è qualche cosa chiesto soprattutto dai primi cittadini della sinistra - ha detto - penso che daremo loro ascolto».

Infine il ministro ha detto la sua sulla questione sbarchi. Oltre a dichiarare la piena sintonia con l'azione dell'esecutivo, Nordio ha sostenuto che «bisogna ristabilire il concetto che deriva dal Trattato di Dublino, che disciplina quale sia il Paese di primo sbarco. Mi pare evidente che questo non possa essere che quello della bandiera che batte la nave che ripesca in mare i migranti. Il capitano di una imbarcazione battente bandiera tedesca, norvegese o francese che raccogli queste persone in acque internazionali è come se li accogliesse nel suo paese, fatte salve le condizioni per cui gli immigrati, una volta tratti in salvo, debbano essere rifocillati e anche curati dai nostri ospedali«.

«Sugli sbarchi cosiddetti "selettivi" - ha agiunto -  posso rispondere quello che io ha sempre scritto: la selezione dei migranti non è fatta in base ai loro bisogni ma piuttosto degli interessi degli scafisti che li portano. I poveri tra i poveri, i vecchi o i malati, rimangono lì. Quelli che vengono trasportati sono coloro che alle organizzazioni criminali possono pagare dai due ai cinquemila euro per essere trasportati. Quindi noi non li prendiamo perché siamo buoni ma piuttosto perché siamo rassegnati».

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