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Cronaca

Sparisce copia dell'ottocento della "Deposizione", noto gallerista a processo

Luciano Franchi, 69enne, è accusato dalla vedova di Claudio Buziol, fondatore del marchio replay, di essersi trattenuto un riproduzione del diciannovesimo secolo del dipinto di Tiziano. Il giudizio ci sarà in ottobre

Quanto vale una copia ottocentesca della "Deposizione" del Tiziano? E' intorno alla stima del quadro che a ottobre, di fronte al gup Marco Biagetti, si terrà il processo in abbreviato a Luciano Franchi, 69 anni, finito a processo per l'appropriazione indebita di undici quadri che facevano parte della collezione personale di Claudio Buziol, industriale e fondatore del marchio Replay, morto per un malore nel 2005. Secondo quanto riporta La Tribuna di Treviso il noto gallerista trevigiano è stato denunciato un anno fa dalla x moglie del noto industriale, Paola Dametto, in rappresentanza anche dei figli Silvia e Gianpaolo.

La Dametto nel 2009 consegnò a Franchi, che è originario del Mottense, undici quadri, tra i quali anche una "Madonna con il bambino" di Masaccio, perché ne curasse le operazioni di vendita con l'obbligo di consegnare poi il denaro ricavato. Ma a distanza di oltre una decina d'anni, non avendo notizie da Franchi sulla sorte dei quadri destinati alla vendita e non ottenendone la restituzione, la vedova Buziol, che risiede a Montebelluna, ha deciso di depositare un esposto in procura accusando il gallerista di appropriazione indebita.

Dieci quadri furono ritrovati nel 2020, a seguito di una perquisizione operata dai carabinieri su disposizione del sostituto procuratore Valeria Peruzzo. Uno, la copia della "Deposizione", invece risulta scomparso. Il gallerista sostiene di averla data ad un restauratore perché la rimettesse a posto ma questi non gliela avrebbe più restituita.

Il legale di Franchi, che ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato per il suo cliente prima dell'udienza fissata a ottobre, ha fatto un'offerta reale agli eredi Buziol di 5.000 euro per il dipinto mancante e mai più recuperato e conta in un proscioglimento dall'accusa di appropriazione indebita delle opere d'arte in quanto sarebbe stato lo stesso Franchi a portare i carabinieri nel magazzino rendendo possibile la restituzione, dimostrando così la sua buona fede. I Buziol invece chiedono la condanna  del gallerista e un risarcimento complessivo di 50.000 euro per il dipinto mai più restituito e per i danni morali.

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