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Cronaca

Nuovi guai giudiziari per gli autori dell'attentato a Simone Rech

Primo Possamai, 56enne di Nervesa della Battaglia, e Attilio Bergamin, 74enne di Asolo, condannati per la "bomba" di Monfumo rispettivamente a 2 anni e 10 mesi e 1 anno e otto mesi di reclusione, si sono ritrovati di fronte al gup Marco Biagetti per l'udienza preliminare del procedimento che li vede, insieme ad altre 7 persone, accusati di furto aggravato e ricettazione

E' stato grazie alle intercettazioni cui erano stati sottoposti nell'ambito dell'indagine sull'attentato dinamitardo ai danni dell'imprenditore Simone Rech, avvenuto il 3 ottobre del 2017 a Monfumo, che gli investigatori hanno scoperchiato un giro di furti ai danni di svariate aziende della provincia di Treviso e Pordenone, perpetrati nel 2018 e finalizzati prevalentemente alla sottrazione di carburante. E così Primo Possamai, 56enne di Nervesa della Battaglia, e Attilio Bergamin, 74enne di Asolo (condannati per la "bomba" rispettivamente a 2 anni e 10 mesi e 1 anno e otto mesi di reclusione) si sono ritrovati oggi, martedì 20 aprile, di fronte al gup di Treviso Marco Biagetti per l'udienza preliminare del procedimento che li vede, insieme ad altre 7 persone, accusati di furto aggravato e ricettazione.

Gli altri sono lo jesolano Mauro Santin, 66 anni, il 53enne Roberto Rebuli, di Valdobbiadene, il 50enne Alessandro Vanzin, di Valdobbiadene, il 27enne Simone Possamai, di Montebelluna, il 73enne Italo Furlanetto, di San Biagio di Callalta, il 59enne Vittorio Guolo, di Montebelluna e il 73enne Giancarlo Furlanetto, di San Biagio di Callalta. Per Primo e Simone Possamai, Mauro Santin, Roberto Rebuli e Alessandro Vanzin l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione, per gli altri l'imputazione è, a vario titolo, quella di furto e ricettazione.

Secondo l'accusa Primo Possamai aveva il ruolo di promotore, capo e organizzatore del sodalizio criminale, con ampi poteri di definizione delle strategie e di attuazione delle stesse, di raccordo tra gli affiliati, di scelta degli obiettivi da colpire e di gestione diretta dei proventi. Almeno 17 i colpi messi a segno o tentati dal gruppo, sempre con la solita strategia che prevedeva l'asporto di piccole quantità di carburante per fare sì che dei furti non si accorgesse nessuno. L'udienza preliminare, in cui Possamai è difeso dagli avvocati Massimo Munari e Giovanni Gentili del foro di Padova mentre Attilio Bergamin è assistito dall'avvocato Andrea Zambon (gli altri legali sono Paolo Bottoli, Laura Mattucci, Giovanni Zanotto, Stefano Zoccarato, Marco Carlesso, Francesco Sernnaglia, Sarà Scattolin e Paolo Gava) è stata rinviata al 13 luglio prossimo.

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