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Cronaca Santa Bona / Borgo Domenico Capriolo

Ferisce alla testa lo zio, le nipotine alla base della discussione

Branko Durdevic, 36 anni, conferma nel primo interrogatorio il motivo scatenante la lite che lo ha portato a sparare contro Domenico "Joco" Durdevic, ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Treviso

Accerchiato dalla polizia, che grazie al segnale del suo cellulare lo aveva stanato. E forse convinto da un parente, vista la situazione, a consegnarsi alle forze dell'ordine. E' comunque durata poco la fuga di Branko Durdevic, rom di 36 anni, che ieri pomeriggio, domenica 8 febbraio, ha sparato dal balcone della sua casa centrando alla testa "Joco" Domenico Durdevic, 52 anni, ora ricoverato in fin di vita al Ca' Foncello di Treviso.

Oggi, lunedì 9 febbraio, alle 12 primo interrogatorio del 36enne, accusato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, ovvero la pistola che la quale ha fatto fuoco verso lo zio. Assistito dal suo legale, l'avvocato Giacomo Michieli, Branko Durdevic ha collaborato con gli inquirenti, spiegando che la discussione con Joco Durdevic, arrivato insieme a due figlie e un genero in Borgo Capriolo a S.Bona da S. Maria della Rovere, dove risiede, aveva ad oggetto le nipotine del 52enne di cui una vive con la madre in Croazia. Branko è infatti il nuovo compagno della ex moglie di Riccardo Durdevic, figlio di Domenico, che si trova agli arresti presso il carcere di Treviso, motivo che ha spinto il pubblico ministero Gabriella Cama ha chiedere che il 36enne venisse recluso nel penitenziario di Venezia.

Questioni familiari presto sfociate in dramma. Domenico Durdevic, che avrebbe portato con sé una spranga o un bastone, chiama Branko da sotto casa. Gli chiede anche  di poter vedere la piccola che sta con la madre. La discussione si sarebbe allargata alle altre figlie di Riccardo, che stanno con il nonno. Branko a quel punto sale al primo piano della casa, estrae la pistola e spara alcuni colpi contro lo zio. Il secondo, probabilmente, centra l'uomo alla nuca.

Il resto è per ora coperto dal segreto istruttorio. Il pubblico ministero ha 48 ore per formulare la richiesta di misura cautelare, poi ci sarà l'udienza di convalida di fronte al gip, che probabilmente si svolgerà nei prossimi giorni.  

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