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Cronaca

Sbirciava nelle banca dati, il finanziere: «La mia era una curiosità quasi compulsiva»

Di fronte al gip di Venezia il 58enne ufficiale della Guardia di Finanza di Treviso, arrestato nei giorni scorsi, si è giustificato. «Dovevo sapere con chi avevo a che fare,era più forte di me»

«Dovevo sapere con chi avevo a che fare, era una curiosità quasi compulsiva». Ha parlato l'ufficiale della Guardia di Finanza 58enne di Treviso, dalla scorsa settimana finito agli arresti domiciliari con l'accusa di accesso abusivo ai sistemi informatici, di fronte al gip di Venezia dinnanzi al quale è comparso oggi, lunedì 1 marzo, per l'interrogatorio di garanzia. Assistito dal legale di fiducia, l'avvocato Giuseppe Basso, ha provato a spiegare quelle migliaia di accessi alle banche dati delle forze dell'ordine che ha eseguito  dal 2014 al 2020, alcuni dei quali per fare dei piaceri ad amici e conoscenti. Il 58enne resta sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

«Volevo sapere - ha detto l'ufficiale - se le persone con cui entravo in contatto fosse brava gente. Era una curiosità troppo grande. E' vero, ho fatto anche dei piaceri a conoscenti, che mi chiedevano per esempio che fine avesse fatto una denuncia querela presentata nei confronti di qualcuno, o dove vivesse una persona che doveva dei soldi a un amico, o se l'azienda con cui era stato sottoscritto un contratto da un conoscente per il superbonus e versata la caparra fosse ancora in attività. Ma non ho mai chiesto soldi in cambio».

Il pm ha già chiesto l'interrogatorio anche per le dieci persone denunciate a piede libero. Esaurite le esigenze di indagine l'avvocato Basso presenterà istanza al Tribunale del Riesame per la liberazione dell'ufficiale.

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