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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

A processo per stalking, il giudice ordina una perizia psichiatrica

L'uomo, 66enne del capoluogo con gravi problemi dovuti ad un serio disturbo bipolare, era passato agli onori delle cronache per aver fatto consegnare una pianta in Tribunale alla sua presunta vittima

Era finito ai domiciliari ma, preso dal suo irreferanbile "sentimento", era evaso. Lo avevano trovato infatti davanti al supermercato, in zona Fiera, dove lavora "l'amata". E così per un 66enne di Treviso si erano spalancate le porte del carcere. Oggi, 3 settembre, in quella che avrebbe dovuto essere l'udienza conclusiva del processo che lo vede sul banco degli imputati con l'accusa di stalking, è stato deciso che venga effettuata una perizia psichiatrica che accerti le condizioni di quest'uomo, protagonista nella precedente udienza di un "fuori programma" che ha strappato qualche sorriso persino al giudice: aveva fatto recapitare in Tribunale, durante lo svolgimento del procedimento, una pianta alla sua presunta "vittima" da ignoto un fiorista, come se nulla fosse.

La vicenda in realtà racconta di un 66enne del capoluogo, seguito dai servizi socio-sanitari perché affetto da un grave disturbo bipolare. L'anziano, nel corso del 2021, avrebbe inviato lettere d’amore, scritto frasi sdolcinate e deliranti ma soprattutto avrebbe fatto recapitare fiori, mandati almeno una volta alla settimana, ad una cassiera di un supermercato di 42 anni più giovane. La ragazza, che se lo trovava di fronte anche cinque volte al giorno in fila alla cassa solo per vederla, evidentemente turbata da quel comportamento e soprattutto dai bigliettini che le lasciava e in cui sosteneva che era «sua come una moglie» aveva finito con il farsi accompagnare e venire a prendere al lavoro dal ragazzo o dai familiari. Poi, nel novembre scorso, infastidita per l’ennesima volta, aveva avuto la prontezza di spirito non solo di chiamare una volante della polizia ma anche di guadagnare il tempo necessario agli agenti per arrivare. E il molestatore, arrestato in flagranza di reato, era finito agli arresti domiciliari.

Il 66enne non hai mai voluto che il suo difensore, l'avvocato Letizia Parpinel, esibisse in aula le cartelle cliniche relative ai suoi disturbi: ci ha pensato però il giudice a nominare come consulente Alberto Kirn, che giurerà domani 4 settembre. Lo psichiatra avrà quindi 60 giorni di tempo per stilare la sua relazione. Per il presunto stalker, nel caso in cui venisse comprovata una incapacità di mente, scatterebbe la misura di sicurezza e potrebbero aprirsi le porte di un Rems (le strutture che hanno sostituito i manicomi criminali) o l'affidamento a una comunità.

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