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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Botte e minacce alla ex compagna, 55enne finisce a processo

L'uomo, residente a Treviso, avrebbe messo in atto una vera e propria campagna persecutoria. Ma lui si difende: «Ho fatto tutto per mio figlio di 5 anni, che lei non mi voleva fare più vedere»

Telefonate, messaggi minacciosi (anche di morte) e ingiuriosi, appostamenti e infine anche percosse. Sarebbe stata una compagna persecutoria in pieno stile quella messa in atto, tra l'aprile e il giugno del 2018, da un 55enne di Treviso nei confronti della ex compagna. Ma lui si difende: «Le chiamate insistenti erano solo per parlare con mio figlio, che lei non mi voleva fare più vedere». L'uomo, che è originario di Lecce, è finito a processo con l'accusa di stalking e lesioni aggravate. Avrebbe infatti anche colpito la donna più volte, procurandole escoriazioni al collo, ecchimosi ad una spalla ed una distrazione del rachide cervicale, confermate da un referto del pronto soccorso.

La donna, che ha presentato denuncia alla fine del mese di giugno del 2018, afferma che lui, sottoposto alla misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, avrebbe iniziato a ossessionarla subito dopo la fine della loro relazione. L'uomo, che è difeso dall'avvocato Guido Galletti, dice invece di aver lasciato l'abitazione di sua spontanea volontà e che i "dissapori" con la ex erano legati alla gestione del figlio di 5 anni, per il quale il tribunale civile di Treviso aveva, con provvedimento successivo alla denuncia, deciso l'affidamento condiviso.  

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