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Cronaca

Prende a calci la compagna e le rompe la milza, infermiere trevigiano a processo

Sono gravissime le accuse da cui deve difendersi l'uomo, attualmente in custodia cautelare presso la casa circondariale del capoluogo, imputato di lesioni aggravate nel processo a suo carico che è in svolgimento a Treviso

Insulti ma soprattutto botte, veri e propri violentissimi pestaggi. E al termine di una delle aggressioni fisiche la vittima è stata costretta all'asportazione della milza.

Sono gravissime le accuse da cui deve difendersi D.L., infermiere 44enne di Treviso, attualmente in custodia cautelare presso la casa circondariale del capoluogo, imputato di lesioni aggravate nel processo a suo carico che è in svolgimento a Treviso. All'uomo è stata modificata la misura cautelare dopo che non ha rispettato l'allontanamento della casa familiare e il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

La storia si svolge nel periodo a cavallo fra il mese di febbraio e quello di settembre dell'anno scorso. I protagonisti sono una coppia di conviventi in cui il terso incomodo è l'ubriachezza abituale di lui, che quando beve si trasforma in una belva. Per sette mesi la donna, una 40enne di origine straniera, è stata l'oggetto della violenza verbale e fisica di lui. Che l'ha sbattuta fuori di casa insultandola pesantemente, costringendo la donna a cercare una soluzione abitativa di fortuna, aggredendola fisicamente e rompendole il telefono con cui, il 18 settembre, finalmente si decide a chiedere aiuto allertando le forze dell'ordine.

Il fatto più grave avviene nella stessa giornata: in preda ai fumi dell'alcol D.L infierisce contro la compagna, presa a calci in bagno e spinta a terra contro la lavatrice. E' in quella occasione, con una serie di calci diretti allo stomaco, che l'uomo avrebbe provocato la rottura della milza della compagna. Poi, 15 giorni dopo essere stato raggiunto dalla prima misura cautelare, il 44enne viene meno al divieto di avvicinarsi alla donna e di allontanamento dalla casa e viene portato in carcere.

Il processo è stato sospeso alla luce della decisione del collegio dei giudici di nominare un perito che verifichi il nesso di causalità fra il pestaggio e la rottura della milza.   

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