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Cronaca

Perde la vita durante una immersione, per l'autopsia si tratta di una morte naturale

Pino Viscuso, 66enne ex impiegato di Treviso, è deceduto sabato 10 settembre mentre si immergeva nelle acque di Cavallino Treporti. A risultargli fatale, secondo l'esame autoptico, è stata una patologia vascolare a livello cardiaco

E' stata una patologia vascolare naturale, a livello cardiaco, a provocare la morte di  Pino Viscuso, 66enne ex impiegato, residente a Treviso dove abitava in via Ghirlanda, deceduto sabato 10 settembre nel corso di una immersione a Cavallino Treporti. Questo l'esito dell'autopsia, condotta oggi, 14 settembre, dal medico legale Silvano Zancaner, incaricato dell'esame dalla Procura di Venezia, che sul fatto aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Solo l'esame microscopico dei tessuti del cuore potrà chiarire quando la patologia era insorta e il momento in cui si è manifestata, portando Viscuso al tragico decesso. 

Il dramma si era consumato intorno alle 11.30 del mattino, a dieci miglia dalla costa, dove l'uomo stava effettuando un'immersione con il gruppo del Sile sub. Sul posto sono prontamente arrivati gli operatori del Suem 118 e i militari della guardia costiera ma per Viscuso, che era già stato sottoposto al massaggio cardiaco dai primi soccorritori, purtroppo non c'è stato niente da fare. 

La Procura aveva anche disposto un esame sulla dotazione del 66enne, in particolare le bombole d'ossigeno, che il sub aveva con sé al momento dell'incidente. Ma i primi riscontri autoptici rendono la perizia, eseguita stamatina, del tutto ininfluente.

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