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Cronaca

Presunto piromane del centro davanti al gip: «Faccio l'attore, ho realizzato anche film con Tom Cruise»

L'uomo, un 50enne in carcere preventivo a Belluno per una tentata violenza sessuale e che ha ricevuto un "daspo" per gli incendi di Piazza San Parisio, si è presentato prima per l'udienza preliminare relativa ad un ritrovamento di armi, munizioni ed esplosivi avvenuta a casa sua nel 2020 e poi per l'interogatorio di garanzia sui due roghi

Doppio appuntamento in Tribunale, oggi 20 settembre, per l'uomo, un 50enne di Treviso affetto da gravi disturbi psichiatrici, in carcere a Belluno in custodia cautelare per la tentata violenza sessuale (avvenuta l'11 luglio in Riviera Margherita a Treviso) ai danni di una giovane donna e che ha ricevuto un "daspo", il divieto di dimora nel comune del capoluogo, per i due roghi avvenuti tra il maggio e il luglio scorsi, in piazza San Parisio, ai danni dell'abitazione di uno dei titolari dell'Osteria Muscoli's e del ristorante Kimeia.

Alle 9 del mattino il 50enne si è presentato di fronte al gup Angelo Mascolo per l'udienza preliminare che lo vede incriminato per possesso di armi, munizioni ed esplosivi, ritrovati nel suo garage nel 2020. Il giudice, su richiesta del difensore, l'avvocato Antonella Picco, ha proceduto ad incaricare il dottor Alberto Kirn (l'affidamento è in programma il prossimo 4 ottobre) di verificare se l'uomo abbia la capacità di stare a giudizio e se sia in possesso della capacità di intendere e volere. Sulle armi trovate nel suo garage da personale dei servizi sociali, il "piromane" ha sempre detto che la pistola e le munizioni sono un lascito del padre (che faceva il finanziere) mentre le due granate «sono state messe - ha dichiarato - probabilmente da chi ha messo le mani tra le mie cose al momento del ritrovamento, io non ne so nulla».

Alle 10 invece è comparso davanti al gip Cristian Vettoruzzo per l'interrogatorio di garanzia proprio per i due "fuochi" accesi in piazza San Parisio, peraltro a poche centinaia di metri da dove vive. «Io - ha detto tranquillamente rispondendo al giudice - faccio l'attore, ho alle spalle anche alcuni film in cui sono apparso con Tom Cruise. Non ho nulla a che spartire con i due incendi, in quel periodo aveva un braccio rotto e non avrei potuto accenderli. Anzi, da quando ho saputo del provvedimento che mi fa divieto di risiedere a Treviso, ho iniziato uno sciopero della fame in carcere. Sono innocente».

Il "daspo" è ovviamente assorbito dalla misura più grave, quella del carcere. Che però, quando dovesse venire meno, metterebbe l'uomo in una situazione paradossale: non solo non ha dove stare fuori Treviso ma, essendo affidato al centro di salute mentale del capoluogo, finirebbe con l'essere escluso da un servizio fondamentale per il suo stato psicologico e psichiatrico.  

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