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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Certificati di residenza falsi per convertire la patente: due smascherati dalla polizia locale

Il laboratorio analisi documentale della polizia locale di Treviso che, anche attraverso la collaborazione con la Motorizzazione civile del capoluogo, esamina ogni settimana centinaia di documenti

Certificati anagrafici contraffatti, patenti false, carte e certificati di circolazione falsificati: in tutto una decina di documenti sequestrati, è questo il bilancio delle ultime due settimane del Laboratorio Analisi Documentale della Polizia Locale di Treviso che, anche attraverso la collaborazione con la Motorizzazione civile del capoluogo, esamina ogni settimana centinaia di documenti o ritirati o portati agli uffici della motorizzazione per effettuare conversioni sperando di ottenere un documento valido, in cambio di uno falso.

Ad incappare nella rete dei recenti controlli fra gli altri due nigeriani uno residente a Paese ed uno a Pisa che avevano presentato patenti polacche per la loro conversione con patenti italiane. «Ma per ottenere una patente valida in Italia – spiega il comandante della polizia locale di Treviso, Andrea Gallo – non ci si limita solo a produrre patenti false ma anche certificati di residenza falsi che necessitano per dimostrare la permanenza in Italia per un periodo sufficiente per la conversione».  E’ il caso di due albanesi residenti  nell’hinterland trevigiano che hanno esibito certificati anagrafici falsi. A ciò si aggiungono carte o certificati di circolazione false per autoveicoli e  ciclomotori: ma a volte le ragioni di questi tentativi, per tutti finiti con il sequestro dei documenti falsi e la denuncia all’autorità giudiziaria, è per motivi tra i più disparati. «In due casi – spiega Gallo - i proprietari di due ciclomotori molto datati, tra cui una Vespa del 1979, avevano presentato un certificato di circolazione falso per ottenere una re-immatricolazione del mezzo come veicolo storico con tutti i benefici economici del caso».

Ma c’è chi cerca di bypassare i limiti tecnici imposti dalle case costruttrici: «In un altro il proprietario di una potente e costosa  Audi si era appoggiato ad una agenzia automobilistica pugliese presentando una carta di circolazione alterata per inserire un tipo di pneumatici non autorizzati dalla casa madre ma necessari per raggiungere forti velocità». Parlare di sicurezza stradale significa anche intercettare chi con manovre truffaldine cerca di guidare veicoli di cui non ha né titolo né le capacità: «Pensiamo solo – conclude il comandante Gallo - ad una di queste persone che, ottenendo una patente falsa, si metta alla guida di un’auto di grossa cilindrata senza avere i requisiti psicofisici per guidarla. Intercettare queste persone che mettono a serio rischio la propria e la vita degli altri significa lavorare per la sicurezza stradale».

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