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Cronaca

Assalto in A27, individuati i basisti della banda

A distanza di quattro anni dalla rapina del 18 ottobre del 2016 ai danni di un furgone portavalori della Civis la Procura ha stretto il cerchio sui tre uomini, un pugliese, un lucano e un marchigiano, ritenuti le menti organizzative dell'operazione

Il furgone che assaltarono portava più di 4 milioni di euro ma qualche cosa andò storto e il bottino del colpo fu di "soltanto" 400 mila euro. A distanza di oltre quattro anni dalla rapina avvenuta nel tardo pomeriggio del 18 ottobre del 2016 ai danni di un furgone portavalori della Civis la Procura di Treviso ha stretto il cerchio sui tre uomini, un pugliese, un lucano e un marchigiano, ritenuti i basisti dell'operazione.

Si tratta di Giuseppe Stefanelli, 37 anni di Stornara (Foggia), arrestato, assieme ad altre sette persone, nell'agosto 2017 per un assalto fotocopia sull'A12 nei pressi di Pisa, Angelo Finiguerra, 48 anni di Lavello (Potenza) e Michele Sassano, 51 anni di Civitanova Marche.  Secondo le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesca Torri, furono loro ad occuparsi della logistica del colpo da film avvenuto sulla carreggiata in direzione di Belluno, tra i caselli di Treviso nord e Treviso sud, trasportando dal sud Italia fino ad un capannone di Silea, affittato per l'occasione, le auto rubate, le armi e tutti gli strumenti usati nell'assalto al furgone, compreso il flessibile utilizzato per fare breccia sul tettuccio del blindato. I tre sono indagati, con altri dieci di cui non si è però mai saputo nulla, per reati che vanno dalla  rapina alla detenzione illegale di armi, dalla ricettazione di quattro auto ed un furgone rubati e usati durante il clamoroso colpo alle lesioni personali per aver ferito di striscio con un colpo d'arma da fuoco la guardia giurata Boris Colla, capomacchina del blindato preso d'assalto.

Stefanelli, Finiguerra e Sassano, nei confronti dei quali la Procura è arrivata alla conclusione delle indagini, compariranno davanti al gip di Treviso per l'udienza preliminare, prevista per il prossimo mese di maggio. Stefanelli si sarebbe occupato  del trasferimento in Veneto dei mezzi rubati usati durante la rapina e del ritorno, la sera stessa della rapina,  in meridione. Sassano e Finiguerra, invece, si avrebbero pensato alla base logistica per i complici in trasferta in Veneto, prendendo in affitto un capannone a Silea dove nascondere l'autoarticolato contenente le auto rubate, le armi e i complici. Le indagini, affidate condotte dagli  uomini della squadra mobile di Treviso, si sono basate su intercettazioni telefoniche, sull'analisi dei filmati delle telecamere installate in una ditta di via Treviso a Silea, vicino alla quale sorgeva il capannone affittato dal commando, in autostrada A27 e nella farmacia Internazionale di Silea.

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