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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Petra De Zanet in aula punta il dito contro Lorenzon: «Mi ha picchiata due volte»

L'ex consigliere comunale è stata sentita come testimone nel processo che vede alla sbarra la 47enne Sabrina Buran, accusata di stalking nei confronti dell'ex assessore provinciale

«Mi ha picchiata due volte, non ho denunciato perchè non volevo che la storia finisse in pasto alla stampa». Lo ha raccontato oggi, lunedì, in aula, Petra De Zanet, testimone nel processo che vede alla sbarra la 47enne Sabrina Buran, accusata di stalking nei confronti dell'ex assessore provinciale Mirco Lorenzon, che la donna ha a sua volta denunciato per lesioni e maltrattamenti. L'ex consigliere comunale a Treviso della Lista Gentlini ma soprattutto ex fidanzata di Lorenzon punta il dito contro l'uomo, in passato esponente di primo livello della Lega trevigiana (poi di razza Piave).

«Mi ha picchiata in due occasioni - accusa la De Zanet - pugni alle spalle, talmente forti da buttarmi a terra». La ex "fidanzata" ricorda di quando la loro storia: «E' iniziata nel 2011 quando lui era ancora sposato ma è venuto a vivere a casa mia. Poi nel 2013 ha ottenuto la separazione e allora sono stata io a trasferirmi da lui a Ponte di Piave. Eravamo tutti e due innamorati e appassionati di politica e io gli ho seguito la campagna elettorale. Abbiamo iniziato a frequentarci quando Mirco aveva ancora la fede al dito, il nostro era vero amore».

Ma poi sarebbero arrivate le violenze. «Ad un certo punto ha cominciato a non parlarmi più, era chiuso, schivo, come se mi evitasse. Io insistevo per capire cosa non andava e lui diventava violento, a parole e con le mani. Il primo epidosio è avvenuto nella primavera del 2016, mi ha colpito e buttato a terra. Quel fatto mi ha traumatizzato ma io non l'ho lasciato. Le cose ad un certo punto sembravano essersi sistemate. Poi nel luglio successivo  è successo ancora: un pugno alla spalla sinistra, sono volata a terra. E' stato uno choc, l'ho lasciato e chiuso la relazione».

La deposizione della Zanet viene più volte interrotta dal legale di Lorenzon, che si oppone alle domande della difesa della Buran. «Permetto questi quesiti - spiega il giudice - perchè capisco si riferiscono alla attendibilità del teste ma di questi fatti si parla in un altro processo»: ammonisce Fraccalvieri. Ma perchè non ha mai denunciato? «Eravamo entrambi persone impegnate in politica e in vista - spiega la De Zanet - non volevo dare in pasto la vicenda ai giornali. E non mi sono rivolta al pronto soccorso perchè a quel punto l'ospedale avrebbe subito avvisato l'autorità giudiziaria. Io non volevo clamore, ho sofferto in silenzio per quei fatti».

Nell'udienza di stamattina è stata poi la volta di Sabrin Buran. Nella sua deposizione la 46enne ha spiegato di come le telefonate, i messaggi, le "invenzioni" sulla malattia e i tentativi di suicidio sarebbero stati il frutto della mente di una donna innamorata e respinta. «Signor giudice - esclama ad un certo punto - dica a Lorenzon di smetterla di guardarmi così e scuotere la testa quando parlo». Fraccarlvieri ammonisce Lorenzon, mentre la Buran piange. Il processo riprenderà il prossimo 4 marzo.

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