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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scontri in Prefettura, a processo 34 attivisti trevigiani

I fatti per i quali si procede fanno riferimento ai tafferugli del 17 luglio 2015, scatenati dalla gestione dell'accoglienza dei migranti. Gli attivisti del collettivo "Ztl Wake Up" erano stati condannati a pagare una multa di 5mila euro

E' arrivato il processo per i 34 giovani, tutti attivisti del collettivo "Ztl Wake Up" che il 17 luglio del 2015 si resero responsabili dell'interruzione di pubblico servizio all'interno della Prefettura di Treviso.

Il procedimento, in cui tutti sono difesi dell'avvocato Giuseppe Romano e che nasce come opposizione ad un decreto penale che condannava  gli imputati a 5mila euro di multa, fa riferimento alla manifestazione che gli aderenti a Ztl avevano inscenato in Piazza dei Signori per protestare contro la gestione dell’accoglienza dei migranti. Una protesta pacifica, ma non autorizzata che ha portato le forze dell’ordine a procedere con lo sgombero.

Durante la manifestazione gli attivisti avevano più volte fatto riferimento al prefetto di Treviso Maria Augusta Marrosu chiedendone le dimissioni. A scatenare la protesta soprattutto il caso dell’accoglienza di un centinaio di migranti in due condomini di Quinto di Treviso. Qui i residenti, supportati dai militanti di Forza Nuova, avevano dato vita a una vera e propria rivolta arrivando a dare alle fiamme i mobili e di fatto “sequestrando” parte del cibo e degli arredi destinati ai profughi per portarli ai veneziani colpiti dal maltempo che aveva colpito la Riviera del Brenta.
  

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