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Cronaca Monastier di Treviso

Rapina ai danni di giovanissimi alla "Casa di Caccia", processo a un 21enne

Davanti ai giudici è finito Allae Dhaih, un bellunese di origine magrebbina ma nato in Cadore. Il giovane, il 4 dicembre del 2021, avrebbe aggredito quattro ragazzi al di fuori della nota discoteca di Monastier

Armato di coltello aveva rapinato quattro giovanissimi, tra cui un 15enne a cui avrebbe staccato l'orecchino dal lobo di un orecchio. Messa la refurtiva nel borsello si sarebbe nascosto dietro ad una siepe per tentare di sfuggire i carabinieri intervenuti sul posto, che però lo avevano trovato arrestandolo in flagranza. Allae Dhaih, 21enne di origine magrebbina ma nato in Cadore e residente in provincia di Belluno, è comparso oggi, 5 maggio,  in Tribunale a Treviso per rispondere dei fatti commessi alla "Casa di Caccia" di Monastier il 4 dicembre del 2021. Il giovane, che oggi ha anche deposto, deve rispondere di rapina aggravata, lesioni e ricettazione.

Dhaih è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Nel 2020 era finito nella rete dell'inchiesta che, a Belluno, aveva sgominato la cosidetta "Cobra gang", un gruppo di undici giovani che avrebbero terrorizzato sedici coetanei per circa un anno. La banda avrebbe cominciato ad agire alla sagra di Polpet, tra fine agosto e inizio settembre del 2018, per poi proseguire anche in quella di Limana. Durante queste serate scattavano le rapine: i teppisti avrebbero chiesto insistentemente una sigaretta alla vittima prescelta, l'avrebbero accerchiata e spintonata e poi si sarebbero appropriati di quanto trovavano nello zaino. Il 21enne aveva avuto guai con la giustizia anche per resistenza a pubblico ufficiale e, il 6 gennaio di quest'anno, per un evasione dai domiciliari (cui era stato sottoposto proprio per i fatti di Monastier) e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Erano almeno quattro le vittime del sabato sera criminale andato in scena lo scorso dicembre nella discoteca di via Pisani a Monastier: tre ragazzi rapinati e una 18enne derubata del cellulare. All'alba il 112 aveva ricevuto la richiesta di aiuto di due di loro che erano appena stati pestati e che ai militari dell'Arma avevano raccontato di essere stati avvicinati da un gruppo di ragazzi all'uscita della discoteca. Dal branco si era poi staccato il 21enne bellunese, che li avrebbe spinti contro una ringhiera. Voleva i loro portafogli e per rendere più persuasiva la sua richiesta li avrebbe scaraventati a terra, estraendo un coltello da 20 centimetri che ha puntato contro la pancia di uno dei malcapitati.

Allae Dhaih, sentito dal giudice, ha detto di essere però profondamente cambiato. «Mi sono reiscritto a scuola - ha spiegato - e ho anche risarcito tutte le vittime della rapina. Ammetto di aver fatto quello di cui sono imputato ma non sono più quello di prima». Il processo è stato rinviato al 7 luglio per la discussione e la sentenza.

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