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Cronaca Sant'Ambrogio di Fiera / Vicolo IV Novembre

Omicidio di Fiera, restano in carcere i presunti killer

Il Tribunale del Riesame ha detto "no" alla scarcerazione di Afrim Manxhuka e del nipote Valmir Gashi, ritenuti i responsabili dell'omicidio del kosovaro 52enne Ragip Kolgeci, avvenuto a Treviso lo scorso 12 settembre

Restano in carcere Afrim Manxhuka, 51 anni, e il nipote, il 32enne Valmir Gash, accusati di essere gli autori dell'omicidio, avvenuto il 12 ottobre scorso in viale IV Novembre, di fronte al bar "La Musa" di Fiera, di Ragip Kolgeci, kosovaro di 52 anni. I due, connazionali della vittima, hanno visto respinto oggi, 2 novembre, il ricorso la Tribunale del Riesame. 

Gashi, l'uomo che avrebbe dato il colpo alla testa con una spranga, risultato mortale, aveva detto di essere stato disarmato. Il fatto che sia stato lui ad impugnare il bastone appuntito è un fatto che sarebbe contenuto solo in una annotazione di polizia giudiziaria che secondo il legale del 32enne, l'avvocato mauro Serpico, non sarebbe utilizzabile. Intanto sono circa 20 le persone identificate denunciate, tutte per rissa aggravata, in relazione alla zuffa mortale. Ma per qualcuno di loro si profilerebbe all'orizzonte l'accusa di lesioni personali.

Se la dinamica della morte del 52enne è abbastanza chiara - Manxhuka avrebbe "tirato" il colpo di coltello che ha provocato una lesione profonda all'interno coscia della gamba, provocando la rottura dell'arteria femorale, mentre Gashi invece avrebbe impugnato la spranga appuntita con cui l'uomo è stato colpito alla parte posteriore della testa - resta fumoso il movente, su cui ora si stanno concentrando le indagini. Secondo le prime ricostruzioni l'aggressione sarebbe legata ad un debito di 500 euro che il 51enne avrebbe avuto nei confronti del figlio della vittima. Ma questa versione non pare convincere gli inquirenti

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